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Vino: meno acquisti al supermercato più in enoteche e cantine

E' quanto rivela il rapporto congiunto di Area Studi Mediobanca, Ufficio Studi Sace e Ipsos sulsettore vino & spirits

Roma- La pandemia ha inciso su alcune abitudini di consumo: gli italiani comprano meno vino nei supermercati e piu' in enoteche e cantine, anche online. E' quanto rivela il rapporto congiunto di Area Studi Mediobanca, Ufficio Studi Sace e Ipsos sulsettore vino & spirits. La propensione dei consumatori ad acquistare bottiglie di vino nei supermercati e' calata di 6 punti: il 58% degli italiani che in epoca pre-Covid si approvvigionava nella Gdo si e' ridotto al 52%. La grande distribuzione rimane il canale preferito per l'acquisto di vino, ma mostra dinamiche in evoluzione con una sempre maggiore ricerca di qualita', specificita' e unicita'.

Un trend confermato dalla percentuale di persone che ha iniziato a frequentare enoteche, cantine e negozi specializzati. Gli italiani che non si sono mai rivolti a un'enoteca per comprare una bottiglia di vino e' in calo dal 48% prepandemico, al 42% attuale. L'aumento degli acquisti in enoteca ha coinvolto, in primis, l'universo femminile (con un decremento dei non frequentatori dell'8% (dal 52% ante Covid al 44% del 2021), ma ha toccato tutti i segmenti della societa', con riduzioni del 5% tra i Millennials, del 6% nella Generazione X e tra i Baby Boomers.Sono in aumento anche gli acquirenti di vino nelle cantine dei produttori: nel periodo pre-Covid gli italiani che non si erano mai recati in una cantina di un produttore erano il 46%, oggi scesi al 39%.

L'acquisto online e' poi la stella dell'ultimo anno. L'e-commerce di proprieta' consente alle persone di accedere direttamente al viticoltore: prima del lockdown il 71% degli italiani non aveva mai fatto un acquisto online dai siti di una cantina, oggi la quota e' scesa di sette punti (64%). Inoltre, la percentuale di persone che prima del Covid non aveva mai fatto ricorso al sito e-commerce o all'offerta online di una enoteca era del 74%, oggi la percentuale e' scesa al 69%. Alcuni tratti - fa notare lo studio - accomunano i nuovi comportamenti di acquisto dei consumatori: la ricerca di qualita'; il valore del locale, dei suoi prodotti e delle imprese; il ricorso al delivery food.

Se si osserva la propensione alla spesa in termini di costo della bottiglia, la tendenza, anche se con scostamenti minimi, sembra essere orientata verso due fenomeni: una crescente polarizzazione della fascia di prezzo, con l'accentuarsi della forbice tra bottiglie di livello basso e alto; un conseguente indebolimento della fascia di prezzo intermedia, con uno scivolamento verso quella inferiore. Infine, il tema bio fa registrare tre distinti livelli di interesse: i bio-attratti, altamente interessati ai vini biologici e che rappresentano il 36% dei bevitori, i bio-light, caratterizzati da un approccio non convinto e un po' modaiolo ai prodotti biologici che arrivano al 33%, e infine i bio-refrattari che formano il residuo 31%. Tra i bio-attratti si possono trovare dei veri e propri bio-fan, che sono in parte anche high-spender, e valgono il 24% dei consumatori di vino

in data:08/07/2021

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