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Vino contraffatto: era adulterato con aromi e anidride carbonica
Spacciavano per Doc e Igt vini di qualita' inferiore, prodotti con uve non certificate come biologiche o addizionati con aromi o anidride carbonica. Questa l'accusa nei confronti dei sette arrestati questa mattina nell'ambito dell'inchiesta che ha coinvolto la Cantina sociale di Canneto Pavese, nell'Oltrepo'. Carabinieri e guardia di finanza hanno eseguito cinque arresti e due obblighi di firma. Le ipotesi di reato sono l'associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio e contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine di prodotti agroalimentari con la falsificazione di fatture o di altri documenti per operazioni inesistenti.
Le indagini della procura di Pavia, coordinate dal procuratore aggiunto Mario Venditti e dal sostituto procuratore Paolo Mazza, sono partite dopo gli accertamenti eseguiti alla fine della vendemmia del 2018, quando era stato accertato un notevole "ammanco di cantina". Gli investigatori aveva notato una differenza tra la quantita' fisica di vino presente nei vasi e la quantita' commerciale riportata nei registri, che era decisamente superiore di oltre un milione di litri. Quindi gli arrestati avrebbero spacciato per Doc e Igt vini adulterati.
Perquisizioni sono state effettuate anche in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Trentino Alto Adige. I
provvedimenti riguardano titolari di aziende vinicole e dirigenti della cantina sociale. L'operazione ha impegnato i carabinieri della Compagnia di Stradella e del Comando provinciale di Pavia, i militari dell'Ispettorato centrale della tutela qualita' e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Gruppo carabinieri Forestale di Pavia, e gli agenti del Comando provinciale della Guardia di finanza di Pavia, con anche il supporto aereo dei nuclei elicotteri dell'Arma dei carabinieri e della Finanza.