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Vinomania: crescono e si moltiplicano le enoteche nelle città italiane
Secondo un'analisi della Camera di Commercio di Milano e Coldiretti Lombardia i punti di vendita di settore hanno superato le settemila unità con un aumento del 19% negli ultimi otto anni. Napoli la città leader
Roma- Il buon bere fa proseliti in Italia. E non poteva essere altrimenti visto che il Belpaese è uno dei maggiori produttori del nettare di Bacco. Secondo un’analisi della Camera di Commercio di Milano realizzata in collaborazione con Coldiretti Lombardia le enoteche presenti nello Stivale sono 7.300 con una crescita del 19% in otto anni, + 13% in cinque. Sono stabili nell’ultimo anno. Napoli (546, + 12% in cinque anni) guida la classifica per imprese seguita da Roma (482, + 31% in otto anni, + 19% in cinque anni, + 2% nell’ultimo anno). Dopo Milano c’è Torino con 228 (+27% in otto anni), Bari con 203, Firenze con 171 e Brescia con 170. Crescono di più in Italia Bologna (+170% in otto anni, da 47 a 127), Foggia (+ 68% da 53 a 89), Verona (+66% da 70 a 116), Cuneo (+65% da 52 a 86), Messina e Milano (+63%).
E’ in atto – commenta la Coldiretti – una rivoluzione sulle tavole degli italiani con i consumi di vino che dopo aver raggiunto il minimo a 33 litri pro capite nel 2017 hanno invertito la tendenza con un aumento record degli acquisti delle famiglie del 3%, trainato dai vini Doc (+5%), dalle Igt (+4%) e degli spumanti (+6%) mentre calano gli acquisti di vini comuni (-4%). Se i consumi interni sono attestati sui 4 miliardi di euro il vino – continua Coldiretti – è anche uno dei prodotti preferiti dai turisti stranieri in Italia e dai consumatori all’estero considerato che nell’anno appena trascorso l’export è cresciuto del 7% sfiorando la cifra record di 6 miliardi di euro. Le vendite all’estero – rileva la Coldiretti – hanno avuto un incremento in valore del 6% negli Usa che sono di gran lunga il principale cliente anche se per il 2018 pesa l’impatto del super euro che ha raggiunto il massimo da tre anni. L’aumento è stato – continua la Coldiretti – del 3% in Germania e dell’8% nel Regno Unito che nonostante i negoziati sulla Brexit resta sul podio dei principali clienti. In termini di aumento percentuale però la migliore performance con un balzo del 47% viene fatta registrare dalla Russia dove il vino è uno dei pochi prodotti agroalimentari Made in Italy non colpiti dall’embargo.
E tutto questo – spiega l’organizzazione agricola – nonostante una vendemmia che ha visto dire addio a una bottiglia su 4 a causa del calo della produzione anche se l’Italia mantiene comunque il primato mondiale, davanti alla Francia, con circa 40 milioni di ettolitri destinati per oltre il 40 per cento ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola.