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Vino, le Doc tracciate dal contrassegno di Stato toccano quota 650 milioni
A indicare il dato è dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. L’incremento annuo è del 10 per cento
Verona- La denominazione d’origine controllata del vino Doc, pur non essendo obbligatoria per legge - a differenza di quanto previsto per il Docg - ha registrato un considerevole incremento nell’ultimo triennio: dai 540 mln di bottiglie registrate nel 2014 dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, ai 650 mln del 2016. Si viaggia- si legge in una nota- con un incremento del 10% annuo, anche in previsione del 2017. Il dato è emerso al Vinitaly nel giorno di chiusura della rassegna nello spazio dello stand del ministero per le Politiche agricole alimentari e forestali.
L’incontro ha messo al centro del dibattito la sicurezza, tracciabilità e marketing del comparto. Oggi – si specifica - la tutela del vino Made in Italy passa attraverso l'applicazione del Contrassegno di Stato sul collo di ogni bottiglia. Uno strumento di sicurezza, vera e propria centrale informativa, accessibile- si incalza- anche attraverso pc e app per smartphone, utile tanto al produttore quanto al consumatore. “L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato – spiega Maurizio Quatrociocchi, responsabile Sviluppo dell’Istituto- lavora su 10 mld di produzioni tracciate e garantite e mette a disposizione il proprio sistema informativo per integrare tutti i dati relativi all’autenticità del prodotto, agli organismi di controllo sulla certificazione e al consorzio per le caratteristiche del prodotto”.
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