Filiera Corta
Aumenti in vista per la tazzina di caffè
Confida, l’associazione aderente a Confcommercio, stima un incremento di 15\20 centesimi. Da marzo 2010 a oggi il prezzo della materia prima è quasi raddoppiato
Roma - Potrebbe aumentare di 15\20 centesimi il prezzo del caffè ai distributori automatici. A dare la notizia del probabile incremento è la Confida, l’associazione di Confcommercio specializzata in distributori automatici(due milioni di macchine installate in Italia per due miliardi di euro di fatturato). Il trend al rialzo – spiegano dall’associazione – è dovuto ai rincari delle materie prime quali caffè e zucchero, ma anche a quello della plastica e all’aumento del prezzo dei carburanti, fondamentali in questo settore visto che i distributori sono costantemente riempiti grazie al trasporto dei prodotti da parte degli addetti del settore (circa 35.000). La distribuzione automatica di alimenti e bevande riguarda invece 22 milioni di persone per un totale di circa quattro miliardi di bevande calde acquistate ogni anno dai distributori automatici. Circa due milioni, come detto, sono invece le macchine istallate negli uffici, ospedali, scuole e altri luoghi aperti al pubblico. Numeri alla mano quindi con un aumento di 15 centesimi per quattro miliardi di caffè l'aggravio di spesa per i consumatori sarà di 600 milioni mentre toccherebbe quota 800 milioni di euro se l'aumento fosse di 20 centesimi. Allo stesso tempo, volendo fare il calcolo per un singolo consumatore che prendesse 20 caffè al distributore automatico al mese (uno al giorno dal lunedì al venerdì per quattro settimane) la spesa potrebbe crescere da 3 a 4 euro al mese.
I rincari nelle materie prime - sottolinea Confida - ''si ripercuotono questa volta sul mondo della distribuzione automatica e in particolar modo della distribuzione di caffe' e bevande calde''. ''Stiamo affrontando - afferma il presidente dell'associazione Lucio Pinetti - una situazione davvero difficile, forse mai affrontata prima dalle nostre imprese, che incidera' pesantemente sul settore anche nei prossimi mesi. Oltre ai costi delle materie prime bisogna considerare l'aumento del prezzo del carburante, che incide in maniera significativa dal momento che il nostro settore svolge la propria attivita' direttamente presso i clienti''. Sui prezzi del caffe' alle macchinette - sottolinea Pinetti - pesa anche il rinnovo del contratto del commercio, applicato dalle imprese del settore. ''Solo i rialzi sulle materie prime - afferma - potrebbero incidere di 15-20 centesimi sul prezzo al consumatore finale''. In questi anni - dice - ''tutti gli aumenti gia' subiti sono stati in larghissima parte assorbiti dagli operatori del settore senza rincari per i consumatori. Ma tutto cio' ora non e' piu' possibile: non possiamo pensare che un caffa' al distributore automatico oggi possa costare meno di 50 centesimi, se vogliamo mantenere elevati livelli qualitativi e di sicurezza''.
L’incremento del prezzo dello zucchero – si legge inoltre in una nota di Confida - negli ultime mesi del 2010 è stato di 160-170 euro a tonnellata . Stesso discorso – si aggiunge è per il cacao (il costo della fava è cresciuto di tre volte dal 2007 a oggi). Non cambia la situazione per il latte. In particolare per il caffè – sostiene l’associazione - da marzo 2010 a oggi il prezzo della materia prima è quasi raddoppiato (da 1.200 dollari a 2.300 dollari alla tonnellata alla Borsa di Londra per la qualità Robusta, da 130 a 270 cents a libbra per la qualità Arabica alla Borsa di New York). Va ricordato inoltre – incalzano i responsabili di Confida - che le quotazioni continuano a lievitare, in particolare la borsa di New York non conosceva questi valori da 34 anni . Prezzi in aumento, infine, sono stati registrati inoltre per la plastica (utilizzata nei bicchieri e nelle palette dei distributori automatici) con un incremento del costo della materia prima tra la fine del 2009 e la fine del 2010 del 35%.