Il Prodotto
Italian sounding e Terra dei fuochi non fermano la mozzarella di bufala. Cresce produzione e fatturato
La mozzarella di bufala campana è in buona salute nonostante i salti all’ostacolo che è costretta a fare a causa dei ripetuti casi di italian sounding e le minacce di penalizzazione di mercato dipese dalla “Terra dei Fuochi”. Stando infatti ai dati ufficializzati a Roma dal Consorzio di tutela presso la sede dell’ associazione dei Consorzi Indicazioni Geografiche (Aicig) la produzione Dop, sulla base dell’analisi di certificazione Dqa, cresce del 7 per cento nel 2015 con una produzione pari a 41 milioni di Kg contro i 38 milioni del 2014 e i 36 milioni del 2013. Il latte idoneo alla Dop ha toccato quota 229 milioni di chili, ma quello utilizzato per la trasformazione è stato pari a 150 milioni, mentre altri 45 sono stati utilizzati per altre produzioni visto che il latte che supera le 60 ore viene declassato e ritenuto non più utile alla produzione della mozzarella.
Insomma la situazione produttiva- sulla base di quanto dichiarato dai vertici del Consorzio- sembra promettere bene per il futuro tanto da rendere ottimista il Consorzio e spingere la filiera a guardare al mercato con una certa sicurezza visto che il fatturato alla produzione cresce (330 milioni del 2015 contro, i 310 del 2014, i 305 del 2013 e i 300 del 2012) in simbiosi con le simpatie dei consumatori, soprattutto esteri e in particolare americani dove il formaggio Dop italiano ha scalato le classifiche di gradimento posizionandosi negli ultimi cinque anni al primo posto nelle scelte degli statunitensi togliendo il primato al Cheddar e il Provolone cheese. Ma la simpatia conquistata è comunque senza ombra di dubbio global visto che il 25% dei 41 milioni di Kg prodotto è esportato in Francia, Germania, Gran Bretagna, Svizzera, Spagna e appunto Usa per un fatturato al consumo che è passato dai 500 milioni del 2012 ai 540 del 2015.
Venendo invece ai numeri di filiera nel 2015 si contano 1371 allevamenti di bufale, i caseifici sono 102, gli addetti. compreso l’indotto, sono 15mila. Le visite ispettive sono state 856 (609 allevamenti, 213 caseifici, 34 raccoglitori) Le analisi sono state pari a 2080.