Unione Europea
L'Unione europea mette a rischio gli spaghetti con le telline
Gli spaghetti e la bruschetta con le telline potrebbero non arrivare più sulle tavole degli italiani. A mettere a rischio queste golosità è l'Unione europea. Una delle norme contenute nel Regolamento comunitario del Mediterraneo nel settore della pesca che entrerà in vigore il primo giugno vieta infatti la pesca con le draghe fino a 0,3 miglia dalle coste.
E le telline, appunto, vengono catturate con questo attrezzo sotto costa ad appena 20 metri dal litorale, una distanza molto inferiore a quella che sarà consentita a fine maggio. A rischio scomparsa dalle tavole ci sono anche il cannolicchio pescato a circa 100 metri dalla costa e la vongola, quella non allevata, pescata a pochi metri più a largo.
Una grave rinuncia per i buongustai, ma soprattutto un danno economico per i pescatori di molte Regioni, in particolare per il Lazio che detiene la leadership per la produzione delle telline, seguito a distanza da Puglia e Campania. Basti pensare che il 10% della flotta laziale è attiva nella molluschicoltura con draghe e rastrelli, per un totale di 70 piccole imbarcazioni che catturano in media ogni giorno circa 40-50 chili per 11 mesi l'anno, escluso aprile.
Il settore delle telline ogni anno, solo nel Lazio, muove un business alla produzione di circa 7-800mila euro, per una quantità di circa 80 tonnellate l'anno. Ed è proprio la tellina del litorale romano ad essere diventata il primo presidio ittico di Slow Food nel Lazio, riconoscimento che nasce per sostenere piccole produzioni di eccellenza che rischiano di scomparire, valorizzando il territorio e recuperando mestieri di lavorazione tradizionali. Rinomata fin dai tempi romani, grazie alla qualità e alla finezza della sabbia, la tellina della zona che va da Passoscuro a Capo d'Anzio, è molto ricercata, essendo un bivalve più delicato di altri molluschi, dal gusto inconfondibile tanto che va condita poco per rispettarne le qualità organolettiche