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Pac 2014-2020| La montagna ha partorito il topolino o grande successo del lavoro di concertazione?
Difficile dire se la montagna ha partorito un topolino o parlare di un grande successo del lavoro di concertazione, fatto sta che il ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina ha chiuso la quadra con le Regioni sulla programmazione della Politica agricola Comune 2014-2020(Pac) che vale 52 miliardi di euro.
L’accordo- spiegano dal Mipaaf- è stato raggiunto sul testo base del dicastero agricolo di via XX Settembre, assumendo le modifiche unitarie proposte dalle Regioni, che hanno portato alla definizione dell’intesa complessiva sul nuovo sistema di pagamenti diretti. Le scelte sono state fatte, nonostante la riduzione delle risorse rispetto alla precedente programmazione 2007-2013, privilegiando un criterio di equità, rispettando l’equilibrio territoriale, sintetizzando le numerose istanze provenienti dai diversi settori e rafforzando gli ambiti strategici dell’agricoltura italiana. Ora dunque non rimane che la prova dei fatti. Ma ecco le principali decisioni assunte:
- la ripartizione degli aiuti accoppiati, per i quali è stata fissata una quota all’11%, pari a oltre 426 milioni di euro, lasciando il 4% delle risorse al pagamento di base. I settori sui quali sono state concentrate le risorse sono: zootecnia da carne e da latte, piano proteico e seminativi (riso, barbabietola e pomodoro da industria), olivicoltura;
- per incentivare il lavoro giovanile, è prevista la maggiorazione degli aiuti diretti nella misura del 25% per i primi 5 anni di attività per le aziende condotte da under 40, assicurando il livello massimo di plafond disponibile che ammonta a circa 80 milioni di euro;
- i soggetti beneficiari della Pac, con allargamento della “black list” ed esclusione dai contributi delle banche, società finanziarie, assicurative e immobiliari;
- si è deciso di applicare una riduzione del 50% dei pagamenti diretti sulla parte eccedente i 150.000 euro del pagamento di base e del 100% per la parte eccedente i 500.000 euro. In tale ambito è stato valorizzato al massimo il lavoro in quanto dal taglio saranno esclusi i costi relativi alla manodopera, salari stipendi, contributi versati a qualsiasi titolo per l’esercizio dell’attività agricola;
- la definizione della figura dell’agricoltore attivo;
- la convergenza, dove si è scelto di considerare l’Italia come Regione unica;
- le misure di sostegno per le aree svantaggiate e di montagna, per le quali è stata individuata una diversificazione delle condizioni per essere considerati agricoltori attivi e un premio differenziato per il latte di montagna;
Si è deciso, inoltre, di intervenire in maniera integrata con altri strumenti quali i programmi di sviluppo rurale e l’Ocm ortofrutta attivando una misura a favore del pomodoro da industria e una misura in favore della meccanizzazione nelle aree rurali.
È stato anche stabilito che nel 2016 verranno effettuate verifiche sull’operatività e sull’attuazione delle nuove misure, alla luce anche delle scelte che verranno compiute dagli altri partner europei.
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