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Toscana, bandi per complessivi 28,5 milioni

Pubblicati sul sito della Regione Toscana due bandi del Piano di sviluppo rurale per complessivi 28,5 milioni di euro, destinati a finanziare gli investimenti delle imprese agricole. Verranno pubblicati sul Bollettino unico della Regione Toscana il 27 luglio. Dal giorno successivo sarà possibile presentare le domande, utilizzando il sistema informatico di Artea, i cui termini scadranno il 31 ottobre.

Il primo, da 25 milioni di euro, è destinato a finanziare investimenti nelle attività di produzione, allevamento, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, allo scopo di migliorare la redditività e la competitività delle aziende agricole e favorire il ricorso alle energie rinnovabili. Il bando rientra nell'ambito di Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l'autonomia dei giovani. Il secondo è dotato di un fondo di 3,5 milioni di euro, finalizzati ad incentivare gli investimenti per le attività di diversificazione aziendale ed economica, necessarie per la crescita, l'occupazione e lo sviluppo sostenibile nelle zone rurali e per contribuire a migliorare l'equilibrio territoriale, sia in termini economici che sociali, aumentando il reddito delle famiglie agricole.

Nel primo caso sarà premiato non soltanto chi investe, ma contributi maggiori andranno alle aziende con più occupati e a chi attiverà un maggior numero di tirocini, un modo per incrementare l'occupazione in agricoltura. I contributi potranno arrivare fino a 350.000 euro per quelle imprese che hanno più di 6 dipendenti e si impegnano ad attivare almeno due tirocini. Il contributo concesso dalla Regione infatti è il 40% dell'investimento previsto, ma può arrivare al 60% se la domanda è presentata da giovani imprenditori e se l'azienda ricade completamente in zone montane.

Il secondo bando mira a sostenere lo sviluppo dell'attività di agriturismo e la conseguente attività di ristorazione. Verranno concessi contributi anche a chi presenta progetti finalizzati all'efficientamento energetico e idrico, allo sviluppo di attività educative e didattiche, ad attività sociali e di servizio, incluse l'assistenza all'infanzia, agli anziani, alle persone con disabilità o svantaggio, ma anche a chi investe nelle attività di svago, ricreative, sportive e legate alle tradizioni rurali e alla valorizzazione delle risorse naturali e paesaggistiche. In questo caso il contributo concesso dalla Regione è pari al 40% dell'investimento, ma può arrivare al 50% se l'azienda ricade completamente in zone montane.

in data:18/07/2016

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