L'indirizzo
"Bellacarne", il kosher è nel gesto di un buffetto
Aperto nel cuore del ghetto ebraico il ristorante di Alberto e Alessandra Ouazana. Nello specialissimo menù dominano i salumi, gli affettati e piatti a base di carne
Roma- E’ un mix puntiglioso di elementi religiosi, culturali e kosher il nuovo locale della Capitale dedicato alla cucina ebraica. Ricco di una calda atmosfera che accompagna il cliente a riscoprire ricette familiari kosher tramandate nel corso dei secoli, il” Bellacarne”, nato dalla volontà di Alberto e Alessandra Ouazana, è nel cuore del ghetto ebraico. Il locale, che ha preso il nome dall'affettuoso gesto del buffetto, che gli adulti riservavano ai più piccoli accompagnandolo dalla frase “Bellacarne”, ha la disponibilità di circa 90 coperti nei 200 mq divisi in due spazi, il primo dominato dal bancone e l’altro riservato ai tavoli, caratterizzati dal pavimento di parquet invecchiato grigio, mattoncini e boiserie cinerino. Con una fascia di prezzo tra i 28-40 euro (esclusi i vini), propone un menù ricco, che mette in moto griglia, girarrosto e cucina, composto da oltre 20 primi, 15 secondi piatti, tanti antipasti di tradizione, contorni e insalate con una particolare competenza verso salumi, affettati e piatti a base di carne, le cui materie prime sono scrupolosamente selezionate da una filiera artigianale seguita e gestita dalla stessa proprietà. Alberto Ouazana è infatti un professionista nel settore delle carne e dei salumi della tradizione kosher che l’hanno portato a essere un personaggio di spicco nel panorama della produzione e dell’importazione delle carni kosher.
Con la consulenza di cucina di Marco Milani si possono degustare salse con bruschette e pita (pomodori, hummus, babaganush, pomodori a mezzo con il pesto di basilico, zucchine alla menta, harissa e peperoni, cime di broccoli, carote crude, melanzane al pomodoro). E ancora carciofo alla giudia, falafel, alette di pollo marinate e speziate con salsa bbq 4, fish & chips di baccalà, pappardelle con carciofi, salsiccia, carne secca, cime di rapa e arancia, spaghetti alla carbonara (con guancia di manzo), vermicelli con polpettine di abbacchio, carciofi e menta, tagliolini con acciughe alle briciole di pane croccanti, brodo di manzo kneidlach, asado di manzo marinato alle spezie e rosmarino, controfiletto di manzo (posteriore). Non manca inoltre la possibilità di mangiare e assaporare spiedini di manzo marinato al rosmarino e aceto di mele, petto di pollo con salsa bernese al dragoncello, kebab di vitello e tacchino (shawarma) con insalata israeliana e salsa tahina, stracotto di manzo agli odori e pomodoro, spinaci con uvetta e pinoli, concia di zucchine, pizzarelle di pane azzimo con miele.
Ricca anche la proposta di pasticceria con i sapori più contemporanei che si alternano a quelli delle vecchie (e buone) ricette, come la crostata con marmellata di visciole e le pizzarelle di pane azzimo con miele. Non viene infine tralasciato l’aspetto vegetariano grazie a una buona proposta di fritti.
Va detto inoltre, che al di fuori del pranzo e della cena, Bellacarne offre la possibilità di consumare un’offerta più ristretta e rapida, al tavolo o take away, che include mini sandwich, hamburger, carne secca, kebab, spiedini, panini con affettati e salumi, fritti misti e dolci monoporzione dalla vetrina.
Il ristorante BellaCarne, firmato dalla Laurenzi Consulting, è l’unico del Ghetto ebraico ad applicare totalmente il Bishul Israel - בישול ישראל, ossia la cottura di tutti i piatti sempre assistita da un supervisore di religione ebraica. Il locale si trova sotto il diretto controllo del Rabbinato di Roma, che ha il compito di vigilare e garantire al consumatore la kasherut del cibo. A coordinare il lavoro di Bellacarne è Sandro Di Castro, profondo conoscitore delle radici dell’ebraismo, qui nel ruolo di direttore e ambasciatore del patrimonio culinario giudaico romanesco.