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“L’attacco alle stalle italiane”, tutti in fila per la mungitura pubblica

Ministri del Governo, governatori delle Regioni, sindaci, politici, esponenti della cultura, dello spettacolo hanno dato adesione alla manifestazione della Coldiretti per difendere il latte made in Italy

Roma- Il clamore non è mancato. E anche il ritorno mediatico non mancherà per la grande mungitura pubblica organizzata oggi dalla Coldiretti che ha avuto luogo in molte piazze italiane alla quale ha partecipato tutto il mondo politico-istituzionale imprenditoriale.  In particolare alla mungitura hanno dato la loro adesione mnistri del Governo, Governatori delle Regioni, Sindaci, politici, esponenti della cultura, dello spettacolo e del mondo economico e sociale. Motivo della manifestazione la difesa del latte italiano e della produzione made in Italy. Nella presentazione del rapporto “L’attacco alle stalle italiane” dell’organizzazione di Palazzo Rospigliosi si è evidenzia con dettagliati numeri la crisi del settore.

Dall’inizio della crisi- si spiega- è stata chiusa una stalla italiana su cinque con la perdita silenziosa di 32mila posti di lavoro con il rischio concreto- si incalza- della scomparsa del latte italiano e dei prestigiosi formaggi. La protesta- è spiegato ancora-  è una dimostrazione concreta di sostegno agli allevatori italiani sotto attacco del furto di valore che vede sottopagato il latte alla stalla senza alcun beneficio per i consumatori, ma anche degli inganni con il commercio di latte e formaggi provenienti da chissà quale parte del mondo ma spacciati come italiani. In Italia- si dice- le poco piu’ di 36.000 stalle sopravvissute hanno prodotto nel 2014 circa 110 milioni di quintali di latte mentre sono circa 86 milioni di quintali le importazioni di latte equivalente: per ogni milione di quintale di latte importato in più - denuncia la Coldiretti - scompaiono 17mila mucche e 1.200 occupati in agricoltura. E la situazione rischia di precipitare nel 2015 con il prezzo riconosciuto agli allevatori che - denuncia la Coldiretti - non copre neanche i costi di produzione e spinge verso la chiusura migliaia di allevamenti che, a breve, dovranno confrontarsi anche con la fine del regime delle quote che terminerà il 31 marzo 2015, dopo oltre trenta anni.

L’impatto negativo è pero’ anche sulla sicurezza alimentare. Nell’ultimo anno – denuncia l’organizzazione agricola - hanno addirittura superato il milione di quintali le cosiddette cagliate importate dall’estero, che ora rappresentano circa 10 milioni di quintali equivalenti di latte pari al 10 per cento dell’intera produzione italiana. Si tratta di prelavorati industriali che vengono soprattutto dall’Est Europa che consentono di produrre mozzarelle e formaggi di bassa qualità.

Dall’inizio della crisi nel 2007 ad oggi le importazioni di prodotti lattiero-caseari dall’estero sono aumentate in valore del 23 per cento, secondo un’analisi di Coldiretti relativa ai dati del commercio estero nei primi dieci mesi del 2014.  Oggi anche a causa delle importazioni di minor qualità l’Italia - sottolinea la Coldiretti - importa il 40 per cento del latte e dei formaggi che consuma. Difendere il latte italiano - sottolinea la Coldiretti - significa difendere un sistema che garantisce 180mila posti di lavoro, ma anche una ricchezza economica di 28 miliardi di euro pari al 10 per cento dell’agroalimentare italiano. La chiusura di una stalla non significa pero’ solo perdita di lavoro e di reddito, ma anche un danno  con il 53 per cento degli allevamenti italiani che si trova in zone montane e svantaggiate e svolge un ruolo insostituibile di presidio del territorio dove la manutenzione è assicurata proprio dal lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali.

Nell’anno dell’Expo, la chiusura delle stalle – conclude la Coldiretti - rischia di far perdere all’Italia il primato nella produzione di formaggi a denominazione di origine (Dop) che in quantità è addirittura superiore quella francese e  contribuisce a forgiare l’identità.

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Nella foto l presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo impegnato nella mungitura

in data:06/02/2015

Galleria Fotografica

  • "L'attacco alle stalle italiane": il ministro alla Salute Beatrice Lorenzin impegnata nell'operazione di mungitura pubblica
  • Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti
  • Il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti

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