Agronews
“La Transumanza” è candidata a patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco
Presentata la candidatura transnazionale de “La Transumanza” come patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco. La candidatura- si legge in una nota- del Mipaaf- è stata avanzata dall’Italia come capofila insieme alla Grecia e all’Austria. Con la firma del dossier di candidatura transnazionale da parte del Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Unesco Vincenza Lomonaco, insieme agli omologhi di Austria e Grecia, è stato formalmente avviato- informano dal dicastero agricolo- il processo di valutazione internazionale che vedrà coinvolto un organo di esperti tecnici indipendenti e poi la successiva decisione da parte del Comitato di governo dell’Unesco nel novembre 2019.
La pratica tradizionale della Transumanza rappresenta la migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che, insieme ai loro cani e ai loro cavalli, si spostano in differenti zone climatiche, percorrendo le vie semi-naturali dei tratturi. Il viaggio dura giorni e si effettuano soste in luoghi prestabiliti, noti come “stazioni di posta”. La transumanza è ancora oggi praticata sia nel Centro e Sud Italia, dove sono localizzati i Regi tratturi, partendo da Amatrice (nella cui piazza principale si svolgeva storicamente la grande festa dei pastori transumanti) e Ceccano nel Lazio ad Aversa degli Abruzzi e Pescocostanzo in Abruzzo, da Frosolone in Molise al Gargano in Puglia. Pastori transumanti sono ancora in attività anche nell’area alpina, in particolare in Lombardia e nel Val Senales in Alto Adige.