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“Stopalleaccise”, Federvini gioca la carta della petizione per evitare un naufragio occupazionale

Un ulteriore crescita delle accise al 30%- segnala la Federazione che raggruppa i produttori di liquori e vino- potrebbe comportare un taglio di 6.700 posti di lavoro

Roma- L’ultima arma da giocare  sembra essere quella della petizione per bloccare l’arrivo di una nuova accisa a gennaio 2015 che metterebbe seriamente a rischio ben 6.700 posti lavoro e un intero settore, quello degli spiriti. A lanciare la campagna “stopalleaccise” è Sandro Boscaini, presidente di Federvini a seguito di uno studio condotto da Trade lab per la Federazione italiana industriali produttori, esportatori e importatori di vini, acqueviti, liquori, sciroppi, aceto e affini

"Gli incrementi di accisa sugli spiriti che raggiungeranno quota +30% a gennaio 2015- segnala l’analisi - comporterebbero sul fronte occupazionale un taglio di oltre 6.700 posti di lavoro, indebolendo gravemente un settore produttivo che esprime alcune eccellenze regionali molto famose al mondo, dalla Grappa al Limoncello, dagli Amari alla Sambuca, dal Nocino di Modena al Mirto di Sardegna". "In un mercato che gia' mostra una variazione tendenziale media delle vendite pari al -3,7% a volume e -1,4% a valore, il maggior gettito ipoteticamente generato dalla crescita delle accise al 30% risulterebbe- si spiega ancora- neutralizzato dagli effetti derivanti da un'ulteriore contrazione delle vendite pari al -9,4% a volume, con circa 23 milioni di litri persi". E tutto questo dopo gli aumenti di imposizione fiscale gia' adottati alla fine del 2013, all'inizio del 2014.

La filiera degli spiriti in Italia, insieme a quella dei vini, conta piu' di 340mila strutture produttive e da' lavoro a tempo pieno a 332.500 addetti. La filiera allargata occupa 1,2 milioni di addetti, che direttamente o meno sono collegati alla catena della produzione e commercializzazione. Il valore della produzione e' stimato in circa 25 miliardi e genera entrate fiscali e contributive pari a 8,5 miliardi.

“Per evitare dunque l'estinzione del settore liquoristico italiano, con la perdita di un know how antico e di un patrimonio che invece – dice il presidente Boscaini- dovremmo difendere e valorizzare per sostenere l'export italiano invitiamo quindi tutti quelli che amano e sostengono il made in Italy a unirsi alla nostra petizione online - www.stopalleaccise.it - contro l'aumento delle accise"

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