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Agricoltura, la crescita è solo nominale
L’Istituto nazionale di economia agraria, con la nona edizione del Rapporto sul settore, fotografa un comparto in difficoltà con risultati negativi per quanto riguarda i valori costanti e con una situazione difficile sul fronte del credito
Roma - L’agricoltura risente delle difficoltà generali che il Paese sta attraversando. È quanto stato dimostrato in queste ore con la presentazione della nona edizione del Rapporto Inea sullo Stato dell’Agricoltura. La situazione – si spiega - è conforme al quadro congiunturale dell’intera economia nazionale che mostra deboli segnali di ripresa: la crescita del Pil nel 2011 è stata solo dello 0,4%. In particolare il valore aggiunto del settore agricolo si è attestato su una crescita solo in termini nominali (+4,6%), generata prevalentemente dall’aumento dei prezzi dei cereali e dei prodotti zootecnici, mentre in valori costanti si è avuto un risultato negativo (-0,5%).
Particolarmente complessa è la situazione dell’agricoltura sul fronte del credito e
delle possibilità di investimento: le informazioni sui tassi di interesse praticati
all’agricoltura dimostrano un maggior costo dei finanziamenti erogati al settore primario
rispetto agli altri settori (ultimo trimestre 2011 5,2 per l’agricoltura contro 3,4 per le altre
attività economiche). Queste tensioni – si legge in una nota - vanno superate per poter permettere al settore di sostenere gli investimenti, attualmente compressi, necessari a rafforzare la sua competitività. Competitività che, invece, si rileva sul fronte degli scambi commerciali, dove il sistema agro-alimentare, a partire dal 2000, ha manifestato trend positivi del saldo normalizzato. Del resto, il fatturato dell’industria alimentare è cresciuto del 5% in termini reali nel 2011 e mostra segnali positivi anche nei primi mesi del 2012, nonostante una certa stagnazione della domanda interna. Certamente sulle prospettive del settore peseranno nei prossimi mesi gli effetti del terremoto, visto che l’Emilia Romagna copre il 27% della produzione alimentare nazionale e una quota rilevante delle esportazioni .
Il Rapporto poi ha approfondito alcuni fenomeni che più da vicino interessano il
nostro Paese, fornendo su questi temi un importante contributo al dibattito: la progressiva
sottrazione di suolo agricolo a fronte di un continuo aumento delle superfici
cementificate, processo che contrasta la sicurezza alimentare; la necessità di rafforzare gli
strumenti contrattuali lungo la filiera, per ottenere una più equilibrata distribuzione del
valore aggiunto; le richieste di semplificazione avanzate dal settore, in particolare quello
zootecnico, protagonista di nuove norme di sostenibilità ambientale che vanno a incidere
sulle dotazioni strutturali delle aziende.
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