L'indirizzo
Almatò: una cucina gourmet da giganti di rugby
Tre giovani rugbisti avviano progetto ristorativo nella Capitale a due passi dal Tribunale della città e poco distante da Città del Vaticano
Roma- I valori dello sport arrivano nei ristoranti gourmet della Capitale. A Roma, a due passi dal Tribunale della città e poco distante da Città del Vaticano, nasce Almatò (via Augusto Riboty, 20C) dalla volontà di tre giovani atleti innamorati del rugby e con un’eta sotto i 28 anni. Aperto dal 2 gennaio il ristorante, semplice, ma elegante nella proposta estetica, ha un menu ricercato frutto della ricerca e lavoro dello chef Tommaso Venuti e della sua brigata composta da due persone e un lavapiatti. A supportare il lavoro in sala il socio Alberto Martelli, sommelier e responsabile di sala con Dna della ristorazione (la famiglia è proprietaria del ristorante La Carbonara a Campo de’ Fiori). Restaurant manager è Manfredi Custureri.
In carta cinque proposte per ogni portata che spaziano dalla terra al mare. Solo per fare alcuni esempi: Scampi, radicchio, radici; Ravioli di coda, erbe amare, salsa mirepoix; Anatra, patata viola, cipollotto, lavanda. La carta dei dessert propone le personali versioni di Tiramisù e Soufflé. Oltre alla carta c’è la possibilità di optare per uno dei percorsi di degustazione, di 5 o 7 portate (rispettivamente a 50 e 70 euro bevande escluse), costruendo il menu con i consigli della sala e in base alle preferenze del cliente. Per il pranzo, dal lunedì al venerdì, si aggiunge la formula del lunch tasting, composta da 3 portate (al costo di 30 euro), e quella del fast lunch, pensata per una rapida pausa lavorativa e che garantisce all’ospite di poter consumare un benvenuto dello chef, un piatto a scelta e una bottiglia d’acqua in soli 30 minuti (e alla modica cifra di 20 euro).