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Bio, passione da oltre un miliardo di fatturato
Il comparto, con 1.096.889 ettari, si conferma settore vitale dell'agricoltura italiana. Consumi in aumento dell'8,9% su base annua
Roma – Con un fatturato di quasi un miliardo e 550 milioni di euro l'anno il biologico continua a rimanere uno dei settori vitali dell’agricoltura italiana. Attualmente,si legge nel report 'Bio, benessere garantito' di Aiab, Coldiretti e Legambiente distribuito in occasione della XIII edizione della Biodomenica, sono 1.096.889 gli ettari investiti nelle coltivazioni biologiche e la penisola è al settimo posto nella classifica mondiale con il 3% circa della superficie complessiva, valutata sui 37 milioni di ettari.
L'Italia resta anche in cima alle classifiche come il principale produttore europeo, in termini di quantita' e diversita' delle produzioni con i suoi 1.100.000 ettari certificati.
Gli operatori risultano in crescita dell'1,3% rispetto al 2010 con 48.269 operatori. Tra le regioni con maggiore presenza di aziende bio c'e' la Sicilia seguita dalla Calabria, mentre per le aziende di trasformazione impegnate nel settore spicca l'Emilia Romagna seguita da Lombardia e Veneto. In aumento anche i consumi: si registra un incremento della spesa dell'8,9% su base annua, in leggero rallentamento rispetto al tasso di crescita del 2010, ma in chiara controtendenza con la riduzione complessiva dei consumi di generi alimentari convenzionali.
Il cibo bio piu' consumato in termini di spesa e' ancora rappresentato dalle uova, grazie anche al buon incremento registrato rispetto al 2010 (+21,4%), ma gli aumenti nei consumi si rilevano soprattutto per i prodotti lattiero-caseari con una crescita degli acquisti nel 2011 del 16,2% e per altri alimenti come biscotti, dolciumi, snack (+16,1%) e bevande analcoliche (+16%).
Leggermente minore l’aumento per l'ortofrutta fresca e trasformata (+3,4%), che resta comunque la categoria principale tra i prodotti biologici consumati, raggiungendo un'incidenza sul totale pari a quasi un terzo in termini di valore. La crescita degli acquisti nel corso del 2011 e' piu' accentuata al Sud (+19,2%), anche se le regioni settentrionali mantengono un peso preponderante, con oltre il 70% di incidenza sul totale, confermando una forte propensione al consumo rispetto a una vocazione produttiva tipica invece delle regioni del Centro-Sud. Nonostante l'andamento favorevole dei consumi, dal punto di vista della spesa pro-capite, l'Italia invece non si colloca nelle primissime posizioni della graduatoria mondiale ed europea, dove a primeggiare sono invece la Svizzera e la Danimarca
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