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Brindisi ai grissini, nati 345 anni fa
Lo ricorda Aibi, Associazione Italiana Bakery Ingredients, che rappresenta le imprese produttrici di ingredienti per pane, pizza e pasticceria
Roma- E’ nato ben 345 anni fa, ma sembra non invecchiare mai. Creato dal panificatore di Casa Savoia a Torino nel 1679, celebrato nel mondo il 27 novembre, il grissino è il primo sostitutivo del pane nella storia dell’arte bianca, un’invenzione italiana ancora molto amata per le stesse ragioni per cui è stato ideato: leggerezza, salute e gusto. A sottolinearlo, in occasione della Giornata mondiale dedicata all’alimento, è Aibi, l’Associazione Italiana Bakery Ingredients, che rappresenta le imprese produttrici di ingredienti per pane, pizza e pasticceria. Aibi fa parte di Assitol, l’Associazione italiana dell’Industria olearia aderente a Federalimentare e Confindustria.
La storia racconta che Antonio Brunero, fornaio dei reali piemontesi, preoccupato perché il principe ereditario Vittorio Amedeo non riusciva a digerire la mollica del pane, chiese aiuto al medico del re per individuare un’alternativa salutare. Grazie alle indicazioni ricevute, il panettiere creò quello che, a tutti gli effetti, è un prodotto da forno, identico al pane ma composto di sola crosta. Il nome deriva da “ghersa”, che in dialetto piemontese significa fila, a suggerire la forma sottile e allungata del grissino. Il pane speciale, pensato per il giovane Savoia con problemi digestivi, piacque a tutta la Corte e, ben presto, divenne un prodotto comune in tutti i forni di Torino. Dalla città sabauda, i grissini cominciarono a diffondersi nel resto d’Italia, perché, oltre ad essere saporiti, si conservavano più a lungo del pane. Diventarono uno dei primi “snack” consumati, ad esempio, durante le rappresentazioni teatrali. Tra i suoi grandi estimatori si segnala Napoleone Bonaparte, che se li faceva consegnare periodicamente da Torino.