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Brucellosi nascosta nel casertano
Effettuato il sequestro di cinque capi e a un secondo sequestro preventivo di altri 180 presenti in due allevamenti della provincia di Caserta, a rischio brucellosi. In totale sono 800 le bufale controllate nei due allevamenti che producevano latte. Il provvedimento è nato da un’inchiesta del procuratore aggiunto di Santa Maria Capua Vetere Raffaella Capasso.
I titolari delle aziende bufaline smistavano, poi, il latte infetto in un caseificio della provincia di Caserta di loro proprieta' che rivendeva le mozzarelle con marchio Dop ottenuto dal Consorzio di tutela della mozzarella di bufala Campana. Tre persone denunciate per falso, truffa e maltrattamento di animali.
“Il sequestro di circa 180 bufale all'interno di allevamenti del casertano effettuato nelle ultime ore dal Corpo Forestale dello Stato, nell’ambito dell’inchiesta partita dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, si è reso senza dubbio necessario – sostiene Domenico Raimondo, Presidente del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop – e come Consorzio abbiamo evidentemente tutto l’interesse che si faccia presto luce sull’accaduto e siamo a disposizione per qualsiasi tipo di assistenza e collaborazione con le autorità competenti.”
“Siamo in attesa di conoscere dalle autorità inquirenti – sottolinea Antonio Lucisano, Direttore del Consorzio – il nominativo di chi è coinvolto nella vicenda per poter a nostra volta prendere i provvedimenti del caso. Ci preme tuttavia sottolineare, per tranquillizzare i consumatori, che i controlli e i trattamenti che il latte subisce in fase di trasformazione assicurano che questo problema non possa costituire un elemento di rischio per il prodotto e quindi per i consumatori. Detto questo, è evidente che comportamenti che mettono a rischio la salute del consumatore e non solo sono assolutamente da stigmatizzare e pertanto il Consorzio prenderà opportuna posizione”.