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Capodanno, la festa vale cinquecento milioni. Crescono i brindisi al ristorante
Secondo Fipe saranno, 6,2 milioni gli italiani che festeggeranno nei locali pubblici. Per Confcooperative verranno stappate 33 milioni di bottiglie
Roma- Il brindisi al nuovo anno vale 500 milioni. La stima è della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe). Dall’analisi emerge che saranno 6,2 milioni gli italiani (100 mila in più rispetto al 2016) che sceglieranno il cenone di Capodanno fuori casa. In crescita del 2,6% anche i festeggiamenti oltre confine. Per la cena di San Silvestro la spesa in media sarà di 77 euro,91 se accompagnato al veglione. Per Confcooperative saranno invece 6 su 10 gli italiani che aspetteranno a casa il rintocco della mezzanotte, in leggera flessione rispetto allo scorso anno, perché- si precisa- una fetta delle tredicesime è stata spesa per cenoni in ristoranti o per brevi viaggi in località turistiche del Belpaese o all'estero. Il brindisi- si legge in una nota- vedrà il tripudio delle bollicine italiane, vere autentiche superstar con 33 milioni di bottiglie di spumante e prosecco made in Italy, che saranno stappate a Capodanno (che si aggiungono ai 37 milioni stappate a Natale), pari un + 11% rispetto allo scorso anno.
Gli italiani- si spiega ancora- spenderanno 2,1 miliardi per il cenone di Capodanno che sommata alla spesa sostenuta per il cenone di Natale porta a 4,8 miliardi di euro la spesa complessiva per i cenoni. Si precisa inoltre che così come è avvenuto per Natale fuori dal menù di capodanno i cibi etnici, in pole position le eccellenze del Made in Italy: vongole e frutti di mare per i primi piatti (80 milioni di euro); pesce per i secondi piatti (290 milioni di euro); carne, salumi e uova (390 milioni di euro); vini, spumanti e prosecchi (400 milioni di euro); frutta, verdura e ortaggi (330 milioni di euro). Pasta, pane, farina e olio (185 milioni di euro). Non mancherà il tagliere dei formaggi freschi e stagionati (92 milioni). Chiuderà il paniere il ricco carrello dei dolci composto da panettone e pandoro in primis, oltre alle tantissime specialità dolciarie regionali (345 milioni di euro).