L'indirizzo
Ceibo: tango culinario al ritmo della cocina al disco
Aperto nella zona sud di Roma da uno chef- architetto un ristorante argentino con una proposta di tradizione
Roma- Per gli amanti del genere è un tango culinario da acquolina in bocca solo per il pensiero di avere praticamente l’Argentina gourmet vicina, vicina. Da qualche mese infatti i sapori latini del Sud America sono approdati nella zona Sud di Roma con tanto di cocina al disco e las empanadas argentine: a proporli è “Ceibo”, ristorante argentino aperto in via Bartolomeo Perestrello 35/37 e non lontano dalla glamour via del Pigneto e vicino alla stazione della nuova Metro C in Piazza Roberto Malatesta. Il nome del locale è invece dedicato all'albero nazionale argentino che con i suoi fiori rossi viene utilizzato anche in altri Paesi del sud America. Il suo nome botanico è Erythrina crista-Galli ma in Sud America e soprattutto in Argentina viene chiamato con nomi diversi come el ceibo, seibo o Bucaré. In Italia è più comunemente conosciuto come albero di corallo.
“Ceibo” è guidato dallo chef Ernesto Teodoro Claps, nato in Argentina a Buenos Aires da genitori italiani e con un passato da architetto. Il progetto ristorativo in Italia arriva dopo l’apertura nel 2009 in Argentina di un agriturismo a Chascomus, a 100 chilometri dal centro di Buenos Aires, chiamato “Terra Lucana” con un ristorante italiano, conosciuto come “Il Ristorantino”. Il ristorante nella Capitale propone un viaggio culinario fatto di tradizione offrendo la cucina del Disco dell’Aratro, una tradizione gastronomica ben radicata nelle campagne argentine che prevede l’utilizzo del disco che un tempo i contadini utilizzavano per arare la terra. Il disco è un dispositivo circolare metallico, simile a una padella, con un foro al centro, può essere usato all'aperto, diretto sul fuoco o anche in cucina, con carbone, legna o gas. La sua ampia superficie dà invece origine a una varietà di piatti dagli stufati agli achuras, tutti tipi di carni e l'immancabile barbecue. Il risultato sarà quello di poter degustare e ordinare, per fare degli esempi, la Bondiola alla cerveza, il capocollo cotto alla birra scura, la Entraña al verdeo, cioè diaframma di manzo con crema di cipollotto, il Matambrito tiernizado ovvero il fianchetto tenero di manzo in crosta di cipolle bianca, rossa e cipollotto e ancora la Molella al vino bianco, animelle scottate con burro speziato e cotte al vino bianco.
Protagoniste indiscusse del menu di “Ceibo” sono las empanadas, il cui nome deriva dallo spagnolo “empanar”, che significa avvolgere qualcosa con pane o pasta per cuocerlo. il loro ripieno dipende da ciò che è stagionale e fresco. Portato dagli spagnoli in Argentina, l'empanada era conosciuta come il cibo del lavoratore perché conteneva un pasto completo facile da portare al lavoro. Punto fermo della cucina argentina las empanadas attualmente sono considerate un pasto facile per una cena o per una festa, si trovano agli angoli delle strade e alle fiere e i ristoranti popolari si concentrano su ricette uniche e stravaganti. La proposta di “Ceibo” va dalle dalla Tucumana con carne tagliata al coltello, cipolla, cipollotto, uovo sodo alla Portena con carne macinata, cipolla, peperone rosso, olive, uovo sodo per arrivare alla Humita con mais, cipolla, peperoni, besciamella e a quella Vegana con cavolo bianco, funghi secchi, cipolla, zenzero, aglio, porri. Nel menu anche la Thai con pollo, lattuga, cipollotto, curry, latte di cocco, la Patagonia con gamberoni argentini, bisque, peperone verde, cipolla, porri e la Romana con trippa al pomodoro e la Ceibo con roquefort, funghi, pere, noci.
Non mancano infine, a completare la proposta enogastronomica, le salse come la Chimichurri, la salsa tipica argentina preparata con prezzemolo, aglio, peperoncino, spezie varie in una soluzione di olio d’oliva e aceto bianco, la Tartara, con maionese, aceto, cipolla, aglio, prezzemolo e cipollotto, la salsa Ceibo con senape, maionese, succo di limone fresco, miele, erba cipollina, prezzemolo e cipolla rossa. (Gia. Pac.)