Ti informiamo che, per migliorare la tua esperienza di navigazione questo sito utilizza dei cookie. In particolare il sito utilizza cookie tecnici e cookie di terze parti che consentono a queste ultime di accedere a dati personali raccolti durante la navigazione. Per maggiori informazioni consulta l’informativa estesa ai sensi dell’art. 13 del Codice della privacy. L'utente è consapevole che, proseguendo nella navigazione del sito web, accetta l'utilizzo dei cookie.

Home » Agronews » Centrale del latte di Roma: si riapre la battaglia sulla dismissione

Agronews

Centrale del latte di Roma: si riapre la battaglia sulla dismissione

Ariete Fattoria Latte Sano, con un ricorso al Tar del Lazio, chiede di indire una nuova gara. La sentenza e attesa tra un mese

Roma - Una nuova bufera sta per arrivare sulla Centrale del Latte di Roma. Al centro di possibili controversie ancora la dismissione della struttura. Secondo indiscrezioni è concreta la possibilità di un commissario ad acta per una nuova gara per la dismissione della Centrale del latte di Roma visto che tutti i precedenti contratti sono stati annullati. Ad accendere la miccia e ad riattivare il Tar Lazio è Ariete Fattoria Latte Sano, azienda che ha già partecipato alla gara per la cessione a privati del pacchetto azionario di maggioranza venendo però esclusa per carenze procedurali.

Sul nuovo caso i giudici della seconda sezione del tribunale amministrativo si sono riservati di decidere. La sentenza, secondo fonti giudiziarie, dovrebbe essere pubblicata entro un mese.

La situazione creatasi riporta quindi a dieci anni fa quando l’amministrazione comunale di Roma decide di cedere a privati il pacchetto azionario di maggioranza. Alla procedura partecipano Ariete, Parmalat e Cirio. L’operazione porta ad escludere Ariete, ammette Parmalat alla negoziazione e Cirio, alla fine prescelta con un'offerta di 80 miliardi di lire. Il seguito di questo risultato portò Cirio, prima dei cinque anni prescritti per la stabilizzazione societaria, a scorporare il suo settore lattiero-caseario che fece confluire in Eurolat, e poi cedere quest'ultima società a Parmalat. Il Campidoglio diede il placet a questa cessione incamerando una penale di un miliardo di lire e 14 miliardi di risarcimento danni.

Il tutto ha dato il via a lungo iter giudiziario con la dichiarazione di rendere nulli tutti gli atti di gara. Ariete, la società esclusa, ora chiede, con il suo ricorso al Tar, che il Campidoglio prenda atto della nullità e ripristini ''la legalita' violata'' recuperando la situazione antecedente alla violazione che hanno accertato i giudici. In pratica si chiede che le azioni ritornino nelle mani dell’amministrazione comunale e tolte all’attuale gestore e cioè Parmalat, considerata non in regola. Per questo Ariete chiede di indire una nuova gara per la dismissione della Centrale di nominare un commissario ad acta che prenda il posto del Comune al fine di dare corso alla nuova gara, ma anche di disporre il sequestro conservativo delle azioni intestate a Parmalat. Allo stesso tempo il Campidoglio, avrebbe chiesto in udienza la riconsegna delle stesse senza ritenersi obbligato a proseguire nella precedente gara, ma eventualmente di attivare una nuova procedura di dismissione

in data:13/04/2011

Cerca

Multimedia

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 4 luglio

  • foto

    Binomio, a Roma arriva la cucina all day long nata in Catalogna

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 27 giugno