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Chef per passione: i dilettanti si sfidano nel ricordo di Pellegrino Artusi

Il Comune di Forlimpopoli, nell’ambito della 17ª edizione della Festa Artusiana (22-30 giugno), promuove la gara nazionale per cuochi dilettanti dedicato a Marietta Sabatini, la fedele governante diel famoso gastronomo

Roma - La città natale di Pellegrino Artusi omaggia le Mariette di oggi. Uomini o donne non fa differenza, l’importante è essere cuochi dilettanti animati dalla passione per i fornelli e realizzare una ricetta ispirata al celebre manuale artusiano. Ritorna il Premio Marietta, il concorso nazionale promosso dal Comune di Forlimpopoli (Forlì-Cesena), in collaborazione con Casa Artusi e l’Associazione delle Mariette, dedicato alla celebre governante dell’Artusi.

“Figura alta, slanciata; figura giovanile nonostante i capelli bianchi; figura distinta e signorile”, così viene descritta Marietta Sabatini in recenti inediti documenti ritrovati e pubblicati nel volume “Artusi e la sua Romagna”, scritto a tre mani da Luciana Cacciaguerra, Piero Camporesi, Laila Tentoni. Una figura, di certo, fondamentale nella vita di Pellegrino Artusi, se si pensa che proprio a lei il gastronomo romagnolo lasciò in eredità, oltre al lascito di ben lire 8.000, i diritti d’autore de ‘La Scienza in cucina e l’arte di mangiare bene’, assieme al cuoco Ruffilli Francesco. Marietta stava ai fornelli provando e riprovando centinaia di ricette, mentre l’Artusi correggeva, rivedeva le dosi, riscriveva i procedimenti, integrava i suggerimenti, spiegava e commentava con riflessioni personali.
E alle Mariette del 2013 si rivolge questo concorso che fa della cucina domestica il suo fulcro.

Come partecipare al Premio Marietta
Le iscrizioni al concorso sono aperte fino a lunedì 3 giugno 2013: tutte le ricette devono pervenire al Comune di Forlimpopoli (P.zza Fratti 2, 47034 Forlimpopoli) indicando “Premio Marietta” entro le ore 13 dello stesso giorno.

Per partecipare occorre inviare una ricetta originale di un primo piatto (pasta fresca o secca o riso) eseguibile in un tempo massimo di due ore. Requisito indispensabile, la presenza di riferimenti alla cucina domestica regionale, alla filosofia e all’opera dell’Artusi, tanto negli ingredienti quanto nella tecnica di preparazione e di presentazione.

La partecipazione (gratuita) è esclusivamente riservata a cuochi dilettanti. Le ricette eseguite devono contenere gli ingredienti (per 5 persone), il tempo di preparazione e il tipo di cottura (forno, fornello, altro), i riferimenti all’opera artusiana. All'interno della busta l'autore dovrà indicare le proprie generalità, un numero di telefono, un indirizzo di posta elettronica, e l'attività lavorativa che attesti lo status di “dilettante” di eno-gastronomia.

Una giuria di esperti selezionerà, fra tutte le ricette pervenute, le cinque finaliste. I cuochi finalisti saranno invitati a cucinare i loro piatti, come di tradizione, durante la 17ª edizione della Festa Artusiana, la kermesse gastronomica in calendario dal 22 giugno al 30 giugno 2013 a Forlimpopoli. La cerimonia ufficiale di premiazione del concorso si svolgerà a Forlimpopoli, nei giorni della manifestazione.

Per il vincitore in palio un premio di 1.000 euro, mentre tutti i finalisti riceveranno 5 Kg di pasta. La giuria sarà composta da esperti e presieduta da Verdiana Gordini, Presidente dell'Associazione delle Mariette che, in nome della cuoca di Artusi, promuove in Casa Artusi la cultura gastronomica di tradizione.
Vincitrice dell’edizione 2012 è stata Raffaella Bugini di Valbrembo in provincia di Bergamo, responsabile di una filiale di banca, che ha stregato la giuria con un “Risotto al moscato di scanzo con biligòcc e fonduta di strachitund”.

Marietta Sabatini: una vita alla corte di “re” Artusi
“La fedele Marietta” è una figura centrale nell’opera dell’Artusi. In ombra, certo, se l’angolo di visuale è la ribalta letteraria, ma in primo piano se si guarda alla sostanza gastronomica e alla solidità del successo della “Scienza in cucina”. Oltre a parte dell’eredità e ai diritti d’autore di cui si è detto, Pellegrino Artusi a lei dedicò la ricetta del panettone (Panettone Marietta 604, alla quale Artusi non volle mai sostituire la ricetta del dolce milanese), che si trova nel manuale perché “è brava cuoca e tanto buona ed onesta da meritare che io intitoli questo dolce col nome suo, avendolo imparata da lei”.
Cameriera e cuoca, Marietta era originaria di Massa e Cozzile, un piccolo paese collinare della provincia di Pistoia, dove nacque nel 1860.
Fu presa a servizio da Artusi intorno al 1887-1888, e gli rimase vicino, discreta efficiente fedele, fino alla fine. Governante, ma anche accompagnatrice dei soggiorni estivi sulla montagna pistoiese, ai Bagni di Montecatini o a Viareggio, è lei a rivelarci le abitudini quotidiane del riverito padrone, le sue frequentazioni, le sue passioni, e in particolare l'amore per i libri.

In un’ intervista del 1932 pubblicata sulla Cucina Italiana Marietta parla così di Artusi: “L’unico suo divertimento era lo scrivere. Il libro lo cominciò quasi per ischerzo. Poi vide che gli veniva bene e vi si appassionò. A poco a poco venne ad avere una corrispondenza con persone d'ogni ceto e d'ogni parte d'Italia. Scriveva sempre. Si alzava la mattina alle otto e si metteva a tavolino fino all'ora del pranzo. Poi riprendeva a scrivere per qualche ora. Ed era un continuo alternarsi fra lo studio e la cucina, la penna e le pentole. Si provavano le ricette, tutte, una ad una. Accanto a lui instancabile era sempre il suo cuoco che gli voleva tanto bene. Io pure non lo lasciavo mai. Altri compagni fedeli gli erano i due gatti ai quali dedicò la prima edizione del suo libro. […] La cucina era per lui un campo d'azione. Un luogo di studio. Io ho ancora e tengo come fossero gioielli le sue bilance, i suoi arnesi, tutto quanto gli era necessario ed egli adoperava sempre”.
E ancora: “Era un terribile giudice delle pietanze, sapeva al solo assaggio riconoscere gli ingredienti e trovare qualsiasi difetto, immediatamente. A parte la cucina gli piaceva leggere […]. Era un uomo coltissimo, ed amava istruire anche me. Ed io gli ero tanto riconoscente per questo”.

in data:12/02/2013

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