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L'indirizzo

Con Altrove il gastrofighetto va in soffitta. Il menù è sociale

Il ristorante, aperto a Roma nella zona Ostiense, è finalizzato all'inserimento sociale di persone in difficoltà, di migranti e di figli di immigrati. Il progetto è promosso dal Cies Onlus–Centro Informazione ed Educazione allo Sviluppo

Roma- Mai come in questo caso  parole come gourmet, sapido, equilibrato, gastrofighetto e  tante altre assumono un ruolo di secondo piano. D’altra parte non può essere altrimenti davanti a sguardi e occhi che raccontano storie difficili di vita.  Ecco allora che il food e la ristorazione, nella fattispecie specifica, possono  essere non solo il cavallo di troia per fare soldi in una fase di alta attenzione mediatica, ma un momento di riflessione per  comprendere come il business della cucina possa servire anche scopi sociali.  L’esempio  parte da Roma dove è nato Altrove ( Via Benzoni, 34), ristorante  promosso dal Cies Onlus – Centro Informazione ed Educazione allo Sviluppo e allestito nella zona Ostiense della città tra monumenti sacri della gastronomia come Eataly e locali di tendenza dove il gusto e il fashion alimentare sono di casa.  Insomma un progetto che per una volta non obbliga per forza a parlare di prelibatezze, ma anche a confrontarsi su come si possa coniugare una cucina di qualità con l’emergenza sociale attraverso una ricetta che prevede corsi gratuiti ( MaTeChef) per l’inserimento  sociale e lavorativo di persone in difficoltà,  di migranti e di figli di immigrati tra i 16 e i 24 anni  con il risultato di trasformarli in auto cuoco e personale di sala o di bar.

Il locale, realizzato con il sostegno  di Costa Crociere Foundation col contributo dell’8xmille della Chiesa Valdese e il patrocinio del Municipio VIII di Roma Capitale,  ha una potenzialità di 50 coperti con zona eventi ed è articolato su 253 metri quadrati organizzati su due livelli. L’offerta gastronomica parte dalle colazioni per arrivare alla proposta serale. In particolare nella carta, in una logica che va da dall’interculturale al vegano, si possono scegliere, per fare qualche esempio, piatti per la cena come la Melandola per gli antipasti (Caponata di melanzane con uva cilena in crosta d’avena e spuma alle mandorle e  riso vegano) oppure il Maftoul per i primi (Cous Cous di frumento integrale della Palestina Maftoul con verdure grigliate, mirtilli rossi e mandorle tostate . Tra i secondi il Pesce Arrosto (Spigola Arrostita con spezie e aromi di Bangkok servito con zucchine romanesche e mini pannocchi di mais). Imbarazzo della scelta anche per i dolci, tra i tanti è consigliato il Cioccolato caffè mou (Cremoso al caffe, mousse leggera al cioccolato al latte, salsa mou, cialda croccante). Per il pranzo Altrove  da la possibilità di ordinare un  piatto unico composto dal cliente: si può scegliere tra carne o pesce, un cereale, due verdure. Ricca anche la proposta beverage con prodotti nazionali ed esteri.

Gianluca Pacella

in data:29/06/2017

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