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Filiera Corta

Consumi in aumento per il pollo. Gli italiani non tradiscono la carne avicola

Registrato per il prodotto un +2,3% negli acquisti. Nell’insieme il comparto-sulla base dei dati 2014 di Unaitalia-incrementa la produzione (+0,2%). Per il 2015 si prospetta una leggera crescita del settore

Roma- Il pollo sulle tavole degli italiani non sembra mancare. Le ultime analisi di Unaitalia, l’Associazione che rappresenta la quasi totalità delle aziende del comparto avicolo, il consumo di carne di pollo nel 2014 ha registrato un discreto incremento pari al 2,3%. Complessivamente i dati preliminari ufficializzati segnalano che la produzione di carni avicole in Italia nel 2014 è stata pari a 1.261.200 tonnellate, in lieve aumento rispetto al 2013 (+0,2%). Per il pollo la produzione aumenta dell’1,0%, mentre l’incremento più modesto che si registra per le carni avicole totali è dato dalla flessione delle produzioni di carne di tacchino e delle altre specie avicole.

I numeri relativi ai consumi riflettono quelli della produzione e indicano nel complesso un leggero aumento (+1,0%). Entrando nel dettaglio delle varie tipologie di carni avicole, mentre il consumo di carne di pollo ha registrato un discreto incremento pari al 2,3%, sono diminuiti i consumi di carne di tacchino (-2,1%) e delle altre carni avicole. Gli italiani, consumano 13,92 Kg di carne di pollo e 4,31 Kg di carne di tacchino (elaborazione Unaitalia su dati Istat). Nel complesso il consumo pro-capite di carne di pollame 2014 è risultato pari a 19,51 kg (+0,9%) considerando anche il consumo di carne di gallina e altre specie avicole.

I dati diffusi da Unaitalia mostrano anche i livelli di autoapprovvigionamento del settore avicolo: in Italia infatti viene prodotto il 102,8% delle carni di pollo consumate nel nostro paese, e addirittura il 117,8% delle carni di tacchino, a conferma di un settore completamente autosufficiente, a garanzia della provenienza e della qualità del prodotto che viene portato a tavola. L’andamento annuale, grazie anche al prezzo delle materie prime cerealicole, che ha mantenuto il trend cedente del secondo semestre 2013, le aziende hanno potuto ottenere una buona marginalità.

 Per quanto riguarda le uova da consumo l’adeguamento degli allevamenti alle normative Ue sul benessere degli animali aveva influenzato negativamente la produzione, le aziende hanno però saputo reagire ridando impulso alla produzione. Infatti le uova da consumo prodotte nel 2014 sono state 12 miliardi e 534 milioni (+3%). Per soddisfare la richiesta interna è stato comunque necessario ricorrere alle importazioni, che però sono diminuite di circa il 20% rispetto al 2013 (dati Istat). Considerando il saldo tra import ed export, sul territorio italiano sono rimasti 730 milioni di uova importate, vale a dire il 45,0% in meno rispetto al 2013.

 

Per il 2015 si ipotizza un aumento delle produzioni totali di carni avicole, in particolare di carne di pollo, mentre si prevede una sostanziale stazionarietà per la produzione di carne di tacchino e per le altre specie avicole. Per quanto riguarda le uova invece la normalizzazione degli allevamenti dovrebbe portare ad un incremento (seppur lieve) della produzione.

in data:28/01/2015

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