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Coronavirus: danno economico di 650 milioni a Pasqua per i pubblici esercizi
Una Pasqua insolita anche per i Pubblici Esercizi italiani che, a causa del lockdown, vedono le loro attività chiuse, con un danno economico che per i soli giorni di Pasqua e Pasquetta è quantificabile in almeno 650 milioni di euro. Sospese le attività delle pasticcerie, le gite fuori porta, i pranzi della tradizione nei ristoranti, a cui è stata impedita anche la vendita per asporto di piatti pronti, ammessa invece per attività commerciali simili.
Secondo un’indagine del Centro Studi Fipe una larghissima maggioranza di Italiani, circa l’80%, avrebbe gradito di poter acquistare i piatti da asporto della tradizione pasquale nel proprio ristorante di fiducia. A causa delle misure restrittive in corso, oltre 6 milioni di italiani dovranno rinunciare al pranzo di Pasqua al ristorante, ma dovranno anche rinunciare alla consuetudine di acquistare qualche piatto speciale della tradizione pasquale, da consumare a casa, perché le norme nazionali vietano, solo per i Pubblici Esercizi, il servizio d’asporto.
L’unica alternativa praticabile rimane il delivery. Tuttavia solo Il 14,5% dei ristoranti è attrezzato per questo servizio da quando è scoppiata l’emergenza Coronavirus ed è stata decisa la chiusura dei ristoranti. Ecco perché l’offerta non sarà in grado di fronteggiare la domanda.