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Da Zaia a Galan a Romano, il Mipaaf cambia ancora una volta linea sugli Ogm

Terza posizione in tre anni del ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali sugli organismi geneticamente modificati. La condotta del ministro "Responsabile" sembra però avvicinarsi a quella del predecessore leghista

Roma - Sugli Organismi geneticamente modificati (Ogm) il ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) cambia di nuovo versione e posizione. Il cambio di rotta non prende certo di sorpresa gli addetti al settore dopo l’arrivo in Via XX Settembre del terzo ministro in tre anni. La conferma della discontinuità è arrivata ieri da Catania dal neo ministro Saverio Romano, appartenente al gruppo politico dei Responsabili.

La posizione assunta, nettamente opposta all’ultimo predecessore Giancarlo Galan, più possibilista alla ricerca e alla sperimentazione e contrario all’oscurantismo nel corso del suo mandato, si avvicina a quella del leghista Luca Zaia, primo ministro agricolo di questa legislatura e decisamente contrario agli ogm tanto da fare un decreto anti-organismi geneticamente modificati con il divieto delle coltivazione di mais-ogm. Romano dunque sembra bocciare la linea intrapresa da Galan e ritornare a tre anni fa e cioè all’epoca di Zaia.

“Da ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali – ha detto Romano proprio in queste ultime ore - dico che non può esserci nessuno spazio per gli Ogm nel nostro mercato. Non potremo mai competere sulla quantità, ma sulla qualità certamente sì, lo facciamo già e lo faremo ancora di più”. “Occorre alzare – ha proseguito - un muro altissimo nei confronti degli Ogm che stanno mettendo in ginocchio l’agricoltura italiana”. “La qualità dei nostri prodotti va difesa e tutelata, e da ministro delle Politiche agricole – ha concluso mi impegno in tale direzione”.

Intanto dalla Cina arriva l’ultima novità  Ogm: la mucca modificata per produrre latte di mamma. A riportarlo è Sunday Telegraph segnalando che gli scienziati dei laboratori statali hanno introdotto con successo geni umani in 300 vacche da latte per produrre latte con le stesse proprietà del latte materno.

Le mucche transgeniche sono identiche – si legge ancora - nell'aspetto a quelle normali ma il loro latte contiene proteine umane come il lisozima che protegge i neonati dalle infezioni o la lattoferrina che rafforza il sistema immunitario. Viene riportato inoltre che è stato modificato il contenuto in grasso alzandolo di circa il 20%, variazione che potrebbe essere un'alternativa all'allattamento al seno e ai vari latti artificiali che spesso sono criticati come un'alternativa insufficiente per il neonato.

E’ stato inoltre ricordato dagli scienziati della State Key Laboratories for AgroBiotechnology della China Agricultural University che il latte delle mucche modificate è altrettanto sicuro di quello prodotto dalle donne che sono appena diventate mamme. E' un latte – ha detto Ning Li, il ricercatore che ha coordinato la ricerca pubblicata sulla rivista Public Library of Science One, che ha un sapore dieci volte più forte del latte normale .Tra dieci anni – ha aggiunto troveremo questo prodotto sugli scaffali dei supermercati

in data:03/04/2011

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