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Dolci e pasta, il valore della produzione è in crescita
Con una crescita 3 per cento il settore - segnala il presidente dell'Aidepi Paolo Barilla - le aziende di settore hanno dimostrato come con competenza, impegno e determinazione sia possibile contrastare la crescente caduta dei consumi interni
Roma - Il valore della produzione di pane e pasta cresce del 3 per cento. Parola di Paolo Barilla, presidente dell’Associazione della Industrie del Dolce e della Pasta Italiane (Aidepi) che ha ufficializzato il dato nel corso dell’ assemblea milanese dell’associazione nata lo scorso anno dall’unione delle due Associazioni Aidi e Unipi, che con le sue 130 imprese aderenti rappresenta l’80% del mercato nazionale di Dolce e Pasta.
“Le nostre aziende, ancora una volta, hanno dimostrato – ha detto Bailla - come con competenza, impegno e determinazione sia possibile contrastare la crescente caduta dei consumi interni, reagendo energicamente a tale difficile situazione “In questo scenario di perdurante incertezza – ha proseguito - abbiamo fatto registrare una crescita del valore della produzione del 3% tanto per la pasta, come per il dolciario. Risultato questo tanto più apprezzabile se si tiene conto delle difficoltà con le quali si misurano le nostre aziende quali, la volatilità dei mercati delle commodities agricole, le problematiche legate alla logistica, ai trasporti e ai vari e complessi rapporti di filiera. È l’export -conclude Barilla- il grande volano di sfogo delle nostre merceologie, dove i mercati mondiali costituiscono un obiettivo al quale le nostre imprese non vogliono rinunciare. A fine 2011 il bilancio è stato sicuramente positivo, ma i margini di miglioramento sono ancora molti ed in tal senso particolarmente apprezzato sarà il supporto che, tramite il ricostituito ICE, le Istituzioni saranno in grado di assicurare alle numerose produzioni di qualità che il nostro settore sa esprimere”.
“I consumi nella Gdo sono in sofferenza e con prospettive non particolarmente positive. Le dinamiche che osserviamo – ha commentato invece Angelo Massaro AD Symphony Iri - sono però diverse da comparto a comparto cosi come l'inflazione del carrello mostra, nei diversi reparti, dinamiche differenti. Si conferma una maggiore propensione all’acquisto in promozione con una ripresa dell'efficacia di tale leva. Registrano inoltre segnali positivi, evidenziando una discreta vitalità, i prodotti di marca caratterizzati da innovazione”.
Entrando nel dettaglio delle merceologie, partendo dal settore della pasta, il 2011 si è concluso con un aumento dei volumi prodotti del +1,7%, a fronte di un crescita a valore del 3%. In cifra assoluta, la produzione ha superato la quota di 3,3 mln di tonnellate, corrispondente a un fatturato di circa 4,5 miliardi di euro. L’Italia ha mantenuto il suo ruolo leader, con una quota pari al 25% della produzione mondiale e a circa il 70% di quella europea. Al consumo interno è stato destinato un quantitativo di pasta per oltre 1,5 mln di tonnellate, per un valore che tocca i 2,7 miliardi di euro.
L’industria dolciaria ha mantenuto sostanzialmente i volumi dell’anno precedente con lieve decremento pari a -0,6%, a fronte di una crescita del +3% in valore. In cifra assoluta, la produzione complessiva è stata poco meno inferiore a 1,9 mln di tonnellate, per un valore di oltre 12,5 miliardi di euro.
Il comparto del “cioccolato e prodotti a base di cacao” continua a far da traino all’intero settore dolciario con un aumento complessivo di +1,6% in volume e del +7,2% in valore.
Stasi per il comparto dei “prodotti di confetteria” che slittano del -0,1% in volume e crescono del +0,9% in valore.
Lieve flessione per i “prodotti da forno”, comparto che rappresenta il 60% circa sul totale dell’intera produzione dolciaria, con un -0,7% in volume, a fronte di un incremento del +2,1% in valore.
In marcata flessione il comparto dei “gelati”, con una contrazione, in volume ed in valore, rispettivamente del -4% del -2%.
Infine, per quanto riguarda il mercato dei “cerali pronti per la prima colazione” e le “barrette a base di cereali” è proseguita anche nel 2011 la performance positiva con un incremento dei volumi di vendita sul Canale Moderno e Discount pari a +2,1% in volume e +4% in valore.
La debolezza del mercato interno è stata combattuta dalla capacità delle nostre imprese di spingere sulla leva esportativa, diversificando i mercati di sbocco.
Per quanto riguarda la Pasta, l’export si conferma ancora una volta come il volano di sfogo dell’intera produzione nazionale. Basti pensare che sui mercati esteri è stata destinata una quota pari al 54% in volume e al 41% in valore della produzione nazionale di pasta, tornando a superare i volumi dei consumi domestici.
Altrettanto positivo l’export Dolciario, che nel 2011 è cresciuto del +4,6% in volume, a fronte di una crescita del +8,2% in valore. La propensione export del settore dolciario, ovvero la quota destinata alle esportazioni sul totale della produzione, ha toccato il 42% in volume ed il 23% in valore. Il saldo commerciale ha raggiunto 1,5 miliardi di euro, mettendo a segno un + 10% sull’anno precedente.
Risultati che sono la conseguenza di una vocazione alla qualità che da sempre contraddistingue uno dei settori cardini del made in Italy alimentare.
A tale proposito, il 2011 conferma gli investimenti da parte delle aziende associate ad Aidepi per la riformulazione dei prodotti dolciari. Un impegno volontario che, fin dal 2008, ha portato le aziende dolciarie italiane a investire oltre 30 milioni di euro per trasformare una fetta significativa di alimenti “quotidiani” come biscotti, cereali da prima colazione, merendine, crackers e gelati in prodotti più innovativi e nutrizionalmente migliori rispetto a qualche anno fa, grazie alla riduzione, in particolare, del contenuto di sale, zuccheri, grassi e di altri ingredienti il cui consumo eccessivo non risulta in linea con i dettami di una corretta dieta alimentare o alla riduzione delle porzioni di gelati e merendine