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Federalimentare: i tagli alla promozione ledono la competitività italiana

Il presidente delle industrie alimentari Filippo Ferrua denuncia un taglio del 40% al programma dell’Istituto commercio estero

Roma - Urge una sterzata nel campo della promozione agroalimentare. A chiederlo è Federalimentare nel corso dell’assemblea delle industrie alimentari associate, L’organismo di settore, per mezzo del suo presidente Filippo Ferrua, ha infatti denunciato l’inadeguato sostegno del Paese alle imprese alimentari. Nonostante l’Italia, dopo il calo del 2009, abbia riconquistato - viene spiegato -  i suoi presidi storici quali Usa, Germania, Francia e Regno Unito e guarda con interesse a mercati emergenti come Cina e Brasile, le aziende competono, dopo i tagli fatti al programma promozionale Ice, con l’87% di aiuti in meno della Germania e con il 70% di sostegni in meno rispetto a Francia e Regno Unito.

Allo stesso tempo l’analisi non è positiva per il mercato interno dove l'impennata delle quotazioni delle commodity agricole (+50% ad aprile 2011) e dei combustibili rimbalza sui prezzi alimentari al consumo (+2,2%) e mette a dura prova l'effetto calmieratore del settore alimentare in un periodo di stagnazione dei consumi.

Lo studio di Federalimentare evidenzia poi che nel decennio tra il 2000 e il 2010, le esportazioni dell'industria alimentare hanno avuto una crescita del +66,9%, con quasi 40 punti di vantaggio rispetto al +28,5% registrato in parallelo dall'export totale del Paese. In particolare nel 2010 è ricordato l'export dell'industria alimentare ha sfiorato i 21 miliardi di euro, con una crescita del +10,5% sull'anno precedente. A questo va aggiunto che il primo trimestre 2011 ha segnato un +11,9%. Colpisce, in particolare, la ripresa dei mercati di maggior peso, che coprono praticamente la meta' (49,6%) dell'intero export dell'industria alimentare: la Germania, che segna una spinta del +6,7%, dopo il -3,4% del 2009; la Francia, con un +7,4%, dopo il -2,1% dell'anno precedente; e, soprattutto, gli Usa, con un eloquente +11,8%, dopo il -9,1% del 2009. Il quarto mercato, rappresentato dal Regno Unito, ha recuperato con un +6,4%, dopo il -6,5% del 2009. Buona anche la ricettività di "mercati del futuro" come la Cina (+55,9%), il Brasile (+31,7%), l'Arabia Saudita (+31,6%) e la Turchia (+44,4%): ancora al di sotto delle loro potenzialita', ma con quote sempre meno simboliche, attestate tra i 100 e i 200 milioni di euro. Il trend dell'export ha, allo stesso tempo, trainato anche la ripresa della produzione alimentare, che nel 2010 registra un consuntivo a +1,8% rispetto al 2009. Mentre nel decennio 2000-2010, segna un +12,1%, con oltre 27 punti di differenza rispetto al -15,4% segnato in parallelo dall'industria nazionale nel suo complesso. Rimane dunque il nocciolo della promozione Ice che come ha ricordato il Presidente Ferrua, ha subito nel 2011 un taglio di oltre il 40% sul 2010

in data:08/06/2011

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