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Food Porn: disgrazia per gli chef, business per molti
Continuano a moltiplicarsi gli appassionati che fotografano i loro piatti preferiti sui social network con secca contrarietà dei cuochi. Per molti invece è un'affare: Bolthouse Farms crea il sito/archivio The Food Porn Index
Roma- A occhio e croce le proteste degli chef non sembrano aver prodotto grandi risultati. Anzi sembrano essere proprio passate inosservate. Si continuano a moltiplicare infatti appassionati, libidinosi e forse, diciamolo pure, improvvisati degustatori e amanti del cibo che fotografano i loro piatti dei pranzi e delle cene che considerano, a loro insindacabile giudizio, golosamente piacevoli e appetitosi alla faccia di note e meno note star della cucina che allo stesso tempo si ribellano all’abitudine di fotografare (Food Porn) e condividere i piatti sui social network e che vanno ad affiancarsi al recente e forte malcontento per le recensioni pubblicate dagli utenti sul sito Tripadvisor, considerate, nella maggior parte dei casi, un danno per la propria attività.
La protesta degli chef, partita dalla Francia, e che sembra avere onda lunga anche in Italia in questo ultimo periodo, ha avuto però la sorpresa di scontrarsi anche con un indice del Food Porn (The Food Porn Index). Insomma una vera maledizione per loro e invece un bel gioco per Bolthouse Farms che ne sta facendo un divertimento per molti e un vero e proprio business per l'azienda con l'obiettivo di vendere succhi. E i numeri sembrano dalla sua parte.
Il sito/archivio, che potrebbe il primo di molti altri business di questa natura e nato per tracciare quante volte e come viene usato "il" #foodporn, si presenta coloratissimo dove ogni ortaggio o ciambella ha una sua storia fotografica ed è monitorato al secondo ogni volta che qualcuno posta una foto di quello che definisce un oggetto foodporn con un aggiornamento in tempo reale e valori e statististiche che cambiano freneticamente. Il sito- archivio permette inoltre di monitorare anche il match tra cibi sani e cibi libidinosi. Per dirla in parole povere una gara tra prodotti dove, ad esempio, si confrontano, hamburger e avocato, burro e melograno, coni gelato contro patate per la buona pace di artistocratici e snob chef pluristellati.
Gianluca Pacella
in data:02/03/2014