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Germania, ora preoccupa la carne di maiale

Si fa di ora in ora sempre più grave la situazione alimentare dovuta alla diossina. I consumatori tedeschi prendono d'assalto i supemercati biologici. Intanto in Italia si accorciano i tempi per l'approvazione del disegno di legge sull'etichetta

Roma - Accertati in Germania, nel Nord del Paese, livelli elevati di diossina anche nella carne di maiale. A segnalarlo sono le autorità locali. Una situazione che si fa di ora in ora sempre più preoccupante tanto da scatenare l'assalto dei consumatori tedeschi ai supermercati biologici con la conseguenza di far finire, in alcuni centri, le scorte di prodotti come le uova e la carne di maiale. ''Allo stato attuale delle cose,  ha spiegato Ulrich Hamm, docente di cibo e marketing presso la facoltà di Scienze agrarie ecologiche dell'Università di Kassel, in Assia (centro)- la domanda di prodotti biologici non può essere soddisfatta''

''Non ci sono statistiche ufficiali, ma la domanda -  ha commentato Felix Prinz zu Loewenstein, direttore dell'Associazione dell'industria biologica tedesca -  è aumentata in modo significativo''. Intanto la catena di supermercati biologici Alnatura, ha reso noto la portavoce Stefanie Neumann, ha registrato un aumento delle vendite di uova del 30% la settimana scorsa. Se la domanda dovesse mantenersi su questi livelli, ha commentato Hamm, sara' difficile soddisfarla poichè la produzione del settore biologico e' limitata. Tuttavia, secondo l'esperto la corsa ai prodotti bio finirà presto: come e' gia' successo in passato, non appena l'allarme comincera' a rientrare, molti consumatori si chiederanno se vale veramente la pena spendere di piu' per questi prodotti e torneranno alle vecchie abitudini.


A livello europeo, dopo che si sono verificati ben 4 casi di cibo contaminato dalla diossina in meno di 10 anni, si comincia a pensare di stabilire delle regole comuni.  A comunicarlo è stato il portavoce del commissario alla salute John Dalli, Frederic Vincent. L'incontro tecnico che si è tenuto ieri a Bruxelles con i rappresentanti dell'industria dei mangimi per animali è stato – ha spiegato il portavoce - "deludente" per la "mancanza di proposte" utili a prevenire la contaminazione da diossina, ha detto ancora Vincent. "E' opportuno definire parametri comuni - secondo la commissione - per evitare il ripetersi di tali incidenti. La Commissione ha fissato negli anni i livelli massimi di diossina che potevano essere presenti negli alimenti ma poi spetta agli Stati membri effettuare i controlli e informare i cittadini", ha aggiunto il portavoce". Intanto l'esame sulle uova esportate in Olanda dalla Germania ha riscontrato livelli molto inferiore a quelli consentiti, come ha detto lo stesso Vincent

Anche in Italia aumenta la preoccupazione. Il Mipaaf stringe infatti i tempi sul disegno di legge sull'etichettatura. Domani 12 gennaio - comunica il Mipaaf -  l’Aula della Camera dei Deputati delibererà sul trasferimento in sede legislativa alla Commissione Agricoltura del disegno di legge in materia di etichettatura alimentare. La stessa Commissione Agricoltura, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, martedì prossimo si esprimerà con l'atteso via libera considerato che nel suo iter parlamentare il procedimento non aveva incontrato ostacoli ne' alla Camera ne' al Senato.

 

L’Italia – commenta invece la Coldiretti - è un forte importatore di carne di maiale dalla Germania soprattutto destinata alla produzione di prosciutti (circa 13 milioni di pezzi all’anno) per un totale di 220 milioni di chili nei primi nove mesi del 2010 con un aumento del 12 per cento rispetto allo scorso anno.

Per assicurarsi l’acquisto di prosciutti ottenuti da maiali italiani la Coldiretti consiglia di rivolgersi direttamente agli allevatori o di scegliere prosciutti a Denominazione di Origine Protetta che sono riconosciuti dall'Unione Europea e individuabili dal marchio comunitario (DOP) o da quello del Consorzio di Tutela come i Prosciutti di Parma, San Daniele, Modena, Berico-Euganeo, Carpegna e Toscano. Una precauzione fino a quando - continua la Coldiretti - non verrà approvata definitivamente la legge sull’etichettatura d’origine annunciata per i prossimi giorni alla Commissione Agricoltura della Camera dopo il via libera alla deliberante concesso da tutti i gruppi parlamentari. “Oggi più che mai la nostra legge nazionale rappresenterebbe un punto a favore della civiltà e della democrazia, ma anche un chiaro monito alla Ue: quando forze sociali, consumatori e cittadini fanno squadra è possibile sconfiggere le lobby e far vincere la gente, quando è in gioco la salute e la sicurezza di ciò che mangiamo si deve agire subito e non darsi tre anni per pensarci su, come vuole fare l’Europa” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “questa nuova emergenza cozza clamorosamente con la inerzia comunitaria, riaffermata ancora pochi giorni fa con la contrarietà (esclusa Italia e pochi altri paesi) a una etichetta obbligatoria europea con l’origine degli alimenti in quanto, bontà loro, sarebbe lesiva della libera concorrenza”.

Sulla stessa lunghezza d'onda la Confagricoltura con il presidente Federico Vecchioni. “L’emergenza sanitaria in Germania - ha commentato Vecchioni -  deve far riflettere ed indurre ad imboccare in tutti i settori produttivi la strada della tracciabilità di ogni fase, dalla razione alimentare degli animali fino alla distribuzione delle carni e dei trasformati”.  “Sono convinto - ha aggiunto -  che i rigorosi protocolli sanitari in atto daranno piena garanzia a consumatori e produttori”.

“Gli allevamenti suinicoli italiani – ricorda ancora il presidente di Confagricoltura – da sempre sono sottoposti a severi e capillari controlli. Il prodotto nazionale è quindi sicuro e dà le più alte garanzie di qualità e salubrità”.

L'Associazione dei consumatori Adoc chiede invece che venga introdotta urgentemente l'etichettatura per la carne suina e suoi derivati e attacca l'Europa, rea di essere troppo debole con le grande industrie.

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