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Giornata Ambiente: Barilla lancia videogioco su cibo, alimentazione e sostenibilità
Fondazione Barilla annuncia che, in vista della Giornata Mondiale dell'Ambiente (5 giugno), lancia "We, the Food, the Planet”, il videogioco educativo nato per introdurre concetti fondamentali su cibo, alimentazione e sostenibilità, la cui comprensione è indispensabile per capire quanto il contributo di tutti sia necessario per salvare il Pianeta.
Il videogioco parte da una importante premessa: la produzione di cibo – necessario al nostro sostentamento – rappresenta fino al 29% dell'impronta ecologica globale; provoca fino al 37% delle emissioni totali di gas serra, senza contare che l'agricoltura utilizza il 70% dei prelievi di acqua dolce disponibile per l'irrigazione. Eppure, tutti noi possiamo agire in prima persona per contribuire ad un cambiamento positivo. Come farlo? Creando e diffondendo la consapevolezza intorno a queste tematiche e coinvolgendo i giovani, attori chiave del necessario processo di cambiamento già oggi in atto. A livello globale, il 70% degli under 18 crede che i cambiamenti climatici siano un'emergenza da affrontare, eppure ancora pochi conoscono il nesso che collega la produzione di cibo al clima. Secondo una recente indagine di Fondazione Barilla, in Italia solo 1 giovane su 3, tra chi conosce la sostenibilità, pensa che il benessere del Pianeta dipenda anche da cosa mettiamo nel piatto.
"Se vogliamo raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'Onu, dobbiamo proseguire- afferma Alessio Mennecozzi, Project and Communication Manager di Fondazione Barilla- sulla strada di una transizione ecologica capace di mettere a sistema l'alimentazione, la salute e la tutela dell'ambiente. In questo percorso, un ruolo centrale spetterà all'istruzione. Educare le nuove generazioni significa fornire gli strumenti per imparare a guardare il mondo in modo olistico, contribuendo alla promozione di stili di vita sani e sostenibili in società che siano più eque e prosperose. Ma per poterli coinvolgere, abbiamo bisogno di intercettare il loro linguaggio. Ecco perché- prosegue- abbiamo deciso di creare uno strumento che ben conoscono, una "chat” virtuale. Dall'altra parte, però non avremo un amico qualunque, ma il nostro Pianeta che, attraverso l'espediente ludico, aiuterà a comprendere le problematiche globali legate al cibo per poi avviare un percorso di consapevolezza sul ruolo di ciascuno di noi quale attore del cambiamento”