Filiera Corta
Gli italiani tornano ad essere carnivori. La spesa aumenta del 5 per cento
L'incremento nel 2018 riguarda tutte le diverse tipologie di carne da quella di pollame (+4%) a quella di maiale (+4%) fino a quella bovina (+5%)
Roma- In Italia si mangia più carne. La tendenza è dimostrata dal rapporto sui consumi di carni di qualità in Italia dell’Osservatorio Permanente sul Consumo Carni promosso da Agriumbria, la fiera nazionale dell'agricoltura, della zootecnia e dell'alimentazione, in programma ad Umbriafiere dal 29 al 31 marzo 2019. Stando ai numeri. Elaborati su dati Ismea, nel 2018 si è registrato un aumento di oltre il 5% della spesa delle famiglie italiane per la carne, il valore più alto degli ultimi sei anni che avevano fatto registrare un brusco calo dei consumi.
L’aumento dei consumi riguarda tutte le diverse tipologie di carne da quella di pollame (+4%) a quella di maiale (+4%) fino a quella bovina (+5%) che fa registrare il maggior incremento nel primo trimestre rispetto all’anno precedente, in un quadro di sostanziale stagnazione della spesa alimentare (+1,4%). Il consumo medio annuo in Italia di carne (pollo, suino, bovino, ovino) è sceso ai livelli di 79 chilogrammi pro-capite, tra i più bassi in Europa ma il dato sensibile è che il 45% dei consumatori privilegia la carne proveniente da allevamenti italiani, il 29% sceglie carni locali, ed il 20% quella con marchio Dop, Igp o con altre certificazioni di origine. Vola, infatti, il consumo di carni Igp con un balzo del 20% nel numero di animali di razze storiche italiane allevate negli ultimi 20 anni sulla base delle iscrizioni al libro genealogico.