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Food Mania

Guide ristoranti, il primo della classe non è più solo. Altri quattro top chef gli fanno compagnia

Al via la stagione di presentazione delle guide ristoranti. Valzer aperto dall'edizione 2017 del gruppo Espresso che mette fine alla leadership indiscussa di Bottura. Attesi per il 15 novembre a Parma i verdetti della Rossa

Firenze- Tempo di guide e di novità nel mondo della ristorazione: è un tour de force, la  presentazione della Guida Michelin, la guida ristoranti dell’Espresso, quella del Gambero Rosso, la Pecora Nera, le Soste, il Golosario,  le osterie di Slow Food e quella di Identità Golose. Ci sono due importanti novità quest’anno: per la 62esime edizione la Rossa per eccellenza si sposta in terra altrettanto (storicamente) rossa, lasciando Milano per l'Emilia Romagna e per Parma, appuntamento per il 15 novembre alle ore 11 al teatro Regio. Nuovo simbolo, il piatto, che indicherà la “buona cucina, prodotti di qualità, competenze dello chef” e due premi speciali a due chef stellati. “Viaggiare e muoversi sono condizioni endemiche, nella natura stessa della Guida, che nasce su quattro ruote, è quindi logico che, per raggiungere un ristorante di livello possa valere il viaggio” spiega Marco Do, il direttore della comunicazione della Rossa.

La scelta cade su Parma, città creativa per la gastronomia Unesco: “le ricchezze della via Emilia, comunicate anche con Chef to Chef durante l’esposizione universale, sono testimoniate dagli oltre 40 tra Igp e Dop certificati dall’Unione europea, bisognerebbe mettere a sistema i musei del gusto (quelli del Parmigiano-Reggiano, della Pasta, del Pomodoro, del Vino , del Prosciutto di Parma, della Civiltà Contadina, dell’Olio) e raccontare dei prodotti della Food Valley, senza dimenticare la scuola per eccellenza dell’alta gastronomia, Alma. Inoltre non molti sanno che qui vi sono un maggior numero di castelli concentrati in un territorio più ristretto di quello della Loira” racconta l’assessore al turismo dell’Emilia Romagna Andrea Corsini. “Abbiamo acetiate, caseifici e salumifici che si sono saputi trasformare da artigianali in industriali mantenendo il livello qualitativo” rincara la dose Cristiano Casa, assessore del turismo di Parma.  Dovrebbe valere il viaggio.

Alla stazione Leopolda invece Bottura (Osteria Francescana) non è più solo, la perfezione è stata raggiunta anche dai colleghi de Le Calandre, di Piazza Duomo, del Reale Casadonna e Uliassi. Niente sei cappelli per Massimo Bottura. La novità della 39esima edizione è infatti l’abolizione del punteggio in ventesimi, comunicata in una calda e apparentemente serena giornata d’agosto, in favore dei cappelli, copricapo simbolo dello chef e dello scompiglio dei collaboratori. Ci si avvicina all’Australia dove i cappelli sono il metro di giudizio quotidiano?

Non è ancora molto chiaro lo spettro di valutazione che varia in base a un cappello in più o in meno e si nota che il discepolo ha superato il maestro: Del Cambio di Torino con un cappello in più rispetto al Cracco di Milano. Qualche due stelle Michelin con soli due cappelli, nella stessa fascia di ristoranti non stellati, si premia il trend, la rapida spinta o forse proprio li ci saranno delle novità che verranno confermate il 15 novembre?

Ma non mischiamo stelle, cappelli e centesimi e rimaniamo in trepida attesa delle future guide per trarre le debite conclusioni.

                                                                                                                               Camilla Rocca

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in data:21/10/2016

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