Filiera Corta
I consumi dei cibi “sotto zero” tornano a crescere. A trainare la ripresa i nuovi trend alimentari
Vegetali, ittici, pizze e snack danno fiato al comparto dopo un 2016 sostanzialmente "flat". Ne i primi 8 mesi del 2017 l'incremento è del 2,9%
Roma- Torna il sereno nel settore dei surgelati. Da gennaio ad agosto di quest’anno il comparto- si legge nel “Rapporto sui Consumi dei prodotti surgelati” dell’Istituto Italiano Alimenti Surgelati (Iias) ha registrato nel solo canale Retail (unici dati al momento disponibili sul 2017), un incremento dei consumi superiore anche alla crescita del settore alimentare, con un positivo +2,9%, dopo un 2016 sostanzialmente “flat” (+0,1%). Nel dettaglio, sono state circa 328.149 le tonnellate di alimenti surgelati acquistate nei primi 8 mesi dell’anno, con picchi tra i vegetali (136.789 tonnellate ,+4,1%), l’ittico (61.958 tonnellate , +4,4%), le pizze e gli snack (49.788 tonnellate , +4,5%).
Menzione speciale va al settore dei piatti ricettati che, dopo anni di continua decrescita, si è finalmente stabilizzato, iniziando ad avanzare cautamente. Nel 2016, sono state 44.650 le tonnellate acquistate complessivamente in questo segmento; nei primi 8 mesi del 2017, ne sono state consumate già 20.060 nel solo canale Retail, con una lieve crescita del +0,5% . Nel 2017, a crescere sono anche dessert (+4,5% vs. 2016) e frutta surgelata (+27,1% vs. 2016).
In controtendenza, invece, il settore delle patate (fritte ed elaborate, che rappresentano il 17% del totale dei surgelati), che registra una decrescita del -1,2% rispetto all’anno precedente, così come i prodotti a base di carne (-6% circa per la carne rossa e -6,5% per quella bianca) e le paste semilavorate (-22,2% nei primi 8 mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016).
Nel 2016, il consumo pro-capite di prodotti surgelati in Italia è stato pari a 13,69 kg (contro i 13,55 del 2015, +1%). Sono state circa 24.700.000 le famiglie italiane (95,6% del totale) che hanno acquistato surgelati e lo hanno fatto in media 2 volte al mese (24 acquisti all’anno), per un valore complessivo del mercato di 4,5 miliardi di euro