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I formaggi Dop sono di casa in un ristorante italiano su 4
A rivelarlo uno studio Griffeshield per Afidop - Associazione dei Formaggi Italiani Dop e Igp - realizzato su un campione rappresentativo di 21.800 ristoranti
Roma- I formaggi Dop sono di casa in un ristorante italiano su 4 (25,3%), ma solo uno su 10 (10,2%) li valorizza riportandone la corretta denominazione nel menu. A rivelarlo uno studio Griffeshield per Afidop - Associazione dei Formaggi Italiani Dop e Igp - realizzato su un campione rappresentativo di 21.800 ristoranti e presentato oggi a Roma al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida, assieme al nuovo logo dell’associazione.
La ricerca realizzata da Griffeshield, società specializzata in nuove tecnologie informatiche a difesa della proprietà industriale, ha valutato l’entità e le modalità con cui i formaggi DOP sono riportati nei menù (denominazione del prodotto, presenza della dicitura DOP, del logo, e indicazione della stagionatura) prendendo in considerazione nove formaggi DOP italiani: Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella Di Bufala Campana, Fontina, Provolone Valpadana, Quartirolo Lombardo, Taleggio, Montasio. Dall’indagine emerge che i formaggi DOP sono di casa in un ristorante italiano su 4 (25,3%). Tra quelli più serviti ci sono Parmigiano Reggiano DOP, Gorgonzola DOP, Grana Padano DOP, Mozzarella Di Bufala Campana DOP, con quasi il 90% delle presenze nei menu. Presenti ma non sempre valorizzati correttamente, a cominciare dal nome: il campione si spacca sulla corretta denominazione del formaggio. Da una parte, Taleggio, Fontina, Montasio e Gorgonzola sono citati sempre o quasi sempre correttamente; Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Quartirolo Lombardo, Mozzarella di Bufala Campana e Provolone Valpadana registrano invece le percentuali minori.
L’acronimo Dop, infine, è riportato da 1 ristorante su 10, e solo in specifici casi: la più “promossa” è la Mozzarella di Bufala Campana Dop (46,5%), davanti a Gorgonzola (18%), Grana Padano (13,2%) e Parmigiano Reggiano (11,3%), con Fontina e Taleggio al 3,5% e le altre denominazioni al di sotto di questa quota. In pochissimi menu si fa invece riferimento alla valorizzazione di altri aspetti qualitativi dei formaggi, come la stagionatura dei prodotti. Nell’82,7% dei casi è invece riportata per il Parmigiano Reggiano per il quale l’informazione è percepita come distintiva.