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I portainnesti di Winegraft saranno sperimentati a Bordeaux e Rioja
Sono arrivate alle Università di Bordeaux e Rioja circa 600 talee di “portainnesti M” provenienti dagli impianti della Vivai Cooperativi Rauscedo. I due atenei hanno chiesto infatti di fare un innesto con i principali vitigni delle due grandi regioni viticole europee per avviare una nuova fase di studio e sperimentazione sui loro territori. A dare la notizia è stato Attilio Scienza, esperto di fama mondiale e promotore della ricerca sui portainnesti e Marcello Lunelli, presidente di Winegraft, la start-up promossa da nove primarie aziende vitivinicole di diverse regioni italiane.
“L’interesse che i nuovi 4 portainnesti della serie M hanno suscitato nelle università di Bordeaux e Rioja – ha sottolineato Scienza – conferma la validità di un progetto di studio che è tornato ad occuparsi delle “radici” della vite dopo oltre un secolo di disinteresse da parte della scienza e del mondo produttivo”. Tempranillo, in Spagna, Cabernet e Merlot in Francia saranno i vitigni che troveranno dimora nei vigneti sperimentali di prossimo impianto in autunno con la nuova generazione di portainnesti, destinati a sostituire quelli attualmente utilizzati “che stanno mostrando forti limiti alle pressioni del cambiamento climatico oltre a dare segni di deperimento veloce – continua Scienza – Mentre l’M1 e l’M3, per lo loro basse rese, si presentano come ottime alternative per una viticoltura di qualità in stile bordolese, così come l’eccellente capacità di resistenza alla siccità farà dell’M4 una risorsa preziosa per i vigneti del Rioja”.