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L'indirizzo

Il Bacocco, Dna enologico nel segno di una cucina romana dall’influenza internazionale

L'ex enoteca bistrot di Massimo Taglianozzi tramutatasi in ristorante propone a Roma, nella zona di Trastevere, un menù attento al prodotto con una rivisitazione non invasiva

Roma- Un' anticamera durata qualche anno poi il salto di qualità e l’ingresso a tutti gli effetti nel salotto della ristorazione romana con il risultato ora di raccogliere i primi successi del percorso avviato come enoteca bistrot in via Goffredo Mameli, 61-62 a Trastevere. Insomma Il Bacocco, locale nato otto fa da un’idea e dalla passione di Massimo Taglianozzi, ne ha fatta di strada organizzando anche un trasferimento al civico numero 45 della stessa via in una location articolata su due piani. Alla base della filosofia ristorativa la continua ricerca della qualità nel mangiare e nel bere bene. Con un passato quindi legato a una ricca lista di vini (circa 300 etichette abbinate ad una scelta gastronomica tra salumi e formaggi di alta qualità, pesce crudo e finger food) il ristorante, con un dehors esterno, si è affidato al giovane chef Mirko Marcelli proveniente dalla scuola di Dino De Bellis e dalle esperienze del “Salotto Culinario”, celebre insegna capitolina. 

Il locale, aperto  dalle ore 18:00 per l’aperitivo fino alle ore 24:00 e con un Dna strettamente enologico in ricordo del tempo trascorso (attualmente oggi in carta ci sono 350 selezionate etichette), propone una cucina romana dall’influenza internazionale fatta di prodotti di terra di prima scelta con l’idea di rendere merito al prodotto mediante una manipolazione rispettosa e mai invasiva. Il menu prevede due percorsi degustazione, sintetizzabili in “Approccio” (5 portate a 35 euro) & “Conoscenza” (8 portate a 55 euro). Ogni percorso prevede abbinamenti enologici “sartoriali”, ricalcando l’ attitudine primigenia di “enoteca con cucina”. Tra i piatti fiore all’occhiello la Triglia, mandorle, lampone e erbe amare e il Super Spaghettone, burro e alici del catabrico, aneto e briciole di pane. Sicuramente da provare il Manzo alla cenere, pastinaca e anice. Tra i dolci un punteggio alto va al Cremoso al Caramelia “Valrhona”, arachidi e mou.

Gianluca Pacella

in data:15/05/2017

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