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Il Governo stoppa la “Salva Olio”
Il provvedimento legislativo teso alla tutela della qualità è stato temporaneamente bloccato da Palazzo Chigi a un passo dalla conclusione dell’iter di approvazione. Ora- segnala Coldiretti - di non tradursi definitivamente in legge
Roma – La Legge “Salva Olio” rischia di andare in frantumi. Il provvedimento legislativo ha infatti segnato una battuta di arresto dopo che era già stato approvato dal Senato, all’unanimità, con il parere positivo del Governo, e condiviso alla Camera da tutti i partiti, da tutti i gruppi parlamentari e da tutte le commissioni interessate. A lanciare l’allarme è Coldiretti. L’iter è stato stoppato dal Governo
“E’ con grande preoccupazione – dice il presidente della Coldiretti Sergio Marini commentando l’ imprevisto stop imposto al disegno di legge “salva olio” prima dell’ultimo passaggio in sede legislativa in Commissione Agricoltura della Camera.- che prendiamo atto del temporaneo arresto, da parte del Governo , dell’iter della proposta di legge in materia di qualità e trasparenza della filiera degli oli d’oliva vergini. Il provvedimento, già approvato dal Senato, all’unanimità, con il parere positivo del Governo, e condiviso alla Camera da tutti i partiti, da tutti i gruppi parlamentari e da tutte le commissioni interessate, rischia ora di non tradursi definitivamente in legge”. La legge – rileva la Coldiretti - rappresenta uno straordinario strumento per rafforzare il contrasto alle attività criminali che nel settore olivicolo costituiscono ormai una piaga economica e sociale intollerabile, sia per i consumatori che per gli oltre un milione e duecentomila olivicoltori italiani. Ci sembra utile ricordare che i previsti provvedimenti di contrasto alle illegalità – ricorda la Coldiretti – risultano del resto essere stati espressamente richiesti dal Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso nella seduta del 23 luglio 2011 della Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, dopo una dettagliata critica dei difetti di coordinamento e una approfondita analisi delle lacune dell’attuale disciplina di contrasto ai fenomeni delle cosiddette “agromafie. “Il nostro auspicio – conclude il presidente Marini – è che si comprenda che con un “inspiegabile voltafaccia” del Governo al testo di legge ci si assumerebbe di fatto la responsabilità di contribuire alla permanenza di una diffusa situazione di illegalità con risvolti sociali ed economici inaccettabili”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il Presidente dell’Unaprol Massimo Gargano. “Se la legge salva made in Italy, che fa luce sull’imbrolio dell’extra vergine italiano non sarà approvata . spiega il presidente del Consorzio Olivicolo - gli italiani sapranno chi ringraziare”. “Non vorrei – afferma Gargano che interessi estranei al mondo della produzione, che il Parlamento ha saputo isolare, finiscano per affiorare da qualche altra parte per continuare ad alimentare un clima di diffusa illegalità. Questo atteggiamento - ha poi concluso Gargano - fa prevalere la logica dei più furbi e non quella dei migliori perché quando regna il caos avanzano solo i mediocri”.
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