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Il derby delle bollicine va all'Italia. Lo spumante batte lo champagne
Stando alle stime di Cna e Ovse è un trionfo per il made in Italy. Il consumo per le festività è di novantacinque milioni di bottiglie
Roma- Migliora la performance dello spumante italiano. E il confronto è più che positivo se si pensa allo champagne. Il derby italo-francese finisce 10 a 1. Lo scorso anno era terminato 9 a 1 a favore del made in Italy. La stima è del Centro studi Cna nell'indagine di fine anno. Il positivo risultato- si spiega- è frutto della ripresa dell'economia, sia pur fragile, destinata a segnare una crescita del 4% delle bollicine vendute nel lungo arco delle festivita' di dicembre-gennaio, partite con il ponte dell'Immacolata, passate per il Natale e con ancora di fronte l'evento clou per questo consumo - la notte che saluta il 2017 e da' il benvenuto al 2018 - e l'Epifania. A prevedere un consumo di novantacinque milioni di bottiglie totale di spumante italiano previsto nelle festivita' è invece l'Ovse (Osservatorio vini spumanti effervescenti). Nel dettaglio si segnala una impennata nei tre giorni precedenti il Natale (11 milioni), il picco intorno a Capodanno (38 milioni) e circa 4 milioni all'Epifania con una vendita destinata a non scendere mai al di sotto dei due milioni di bottiglie al giorno. La spesa complessiva dovrebbe aggirarsi, tra consumi casalinghi e nei locali pubblici, intorno ai 750 milioni di euro.
In una nota viene spiegato inoltre che il mercato quest'anno segna la riscoperta dei negozi specializzati: nelle enoteche le vendite dovrebbero risultare in crescita del 20% sull'anno scorso, in linea con l'andamento complessivo dei vini. Motivo principale? Il ritorno alle bollicine degli ultra 50enni, che sembrano aver sostituito i piu' giovani al vertice della classifica degli acquirenti e privilegiano le enoteche rispetto alla grande distribuzione e alla Rete. Predominante, pero', risulta il consumo fuori casa: nei locali pubblici (in particolare la sera di San Silvestro) e come oggetto da regalo, soprattutto come presente passe-partout se invitati in case altrui.
Il boom di bollicine italiano nelle festivita' natalizie e' sotto l'egida del Prosecco con ben 60 milioni di bottiglie vendute. Un prodotto alle prese con il crescente successo, che gli ha procurato, pero', due nemici: la contraffazione e la concorrenza sleale, soprattutto su mercati esteri importanti. E' il caso del Regno Unito, dove il Prosecco e' lo spumante preferito e dove vengono diffuse pericolose fake news ("Il Prosecco fa male ai denti") contro le quali combattono come possono i consorzi di tutela, i produttori e le loro associazioni. Il Prosecco- si presisa e' diventato la bollicina simbolo delle festivita' natalizie, ma non l'unica. Lo accompagnano sul podio Franciacorta e Trentodoc, a dimostrazione della marcata supremazia nelle vendite del gusto secco, sempre piu' apprezzato dagli italiani, che hanno ormai girato le spalle ai sapori dolci. Come dimostra la crisi dell'Asti Spumante (tra le bollicine piu' note quello che rimarca il segno meno di fronte alle vendite) che cerca di agganciare la tendenza positiva progettando una versione secca, sia pur destinata a conservare la caratteristica carica di florealita' e di aromaticita'.
Le festivita' costituiscono l'occasione anche per affermarsi oltre confine. Nei primi sei mesi dell'anno l'export di spumanti italiani e' aumentato del 14,6%, con la locomotiva del Prosecco (+17%), per un valore superiore ai 572 milioni. Un andamento nettamente migliore di quello medio della produzione vinicola italiana che quest'anno dovrebbe archiviare una crescita tra il 4 e il 5% per un controvalore poco sotto i 5 miliardi di euro. Con la probabile nota positiva proprio degli spumanti. In linea, di conseguenza, con il 2016: l'anno scorso gli spumanti italiani hanno primeggiato nella classifica dell'export dei prodotti europei con 335 milioni di litri esportati, davanti a Francia (172 milioni) e Spagna (168 milioni).