Agronews
Il famoso chef internazionale Jamie Oliver chiude la macelleria per motivi di igiene
La notizia ha già fatto il giro del mondo e ha destato molta sorpresa: la macelleria londinese di lusso del celebre cuoco inglese Jamie Oliver, alla quale e' annesso un ristorante, ha dovuto chiudere nel mese di gennaio per motivi di igiene. La vicenda - che e' emersa solo oggi dopo che il Times ha richiesto alle autorita' sanitarie il motivo della chiusura - ha subito creato clamore attorno al business di uno degli chef internazionali piu' famosi, ora conosciuto anche in Italia.
Secondo la stampa britannica, la chiusura per 24 ore di Barbecoa, a pochi passi dalla cattedrale di Saint Paul, si e' resa obbligatoria dopo la visita degli ufficiali, che avrebbero trovato - cosi' riportano i giornali - segnali evidenti del passaggio di topi, muffa sulle carni e persino del manzo che aveva superato la data raccomandata per il suo utilizzo.
L'ispezione, scrive il Daily Telegraph, risale all'8 gennaio e ha avuto come conseguenza la raccomandazione: "Un miglioramento delle condizioni e' necessario". La macelleria fornisce la carne anche all'omonimo ristorante al piano di sopra, fondato nel 2010 da Jamie Oliver e dal cuoco americano Adam Perry Lang, dal costo medio di 100 sterline a persona per una cena. Non e' la prima volta che le attivita' ristorative a marchio Jamie Oliver finiscono sulla stampa per vicende di questo tipo. Intervistato dal Times, un rappresentante del gruppo ha commentato: "In seguito all'ispezione di gennaio abbiamo preso la decisione di chiudere volontariamente la macelleria per diverse ore. Abbiamo riaperto dopo 24 ore e gli officiali hanno notato le nostre misure. Problemi come questi sono estremamente rari nel nostro gruppo e vengono affrontati con severita'".
In Italia Jamie Oliver ha acquisito notorieta' soprattutto negli ultimi mesi, al punto che ora viene pubblicata anche la versione nostrana di Jamie Magazine, il mensile tutto dedicato alla cucina e alla filosofia dello chef inglese