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Il mercato si aggrappa all'export per resistere alla crisi dei consumi interni

Bene- segnala Ismea- nel primo trimestre dell'anno le esportazioni di formaggi, frutta e salumi che aumento tra il 6 e il 9 per cento. Nei primi cinque mesi di quest’anno registrata in Italia una flessione dell’1,4% degli acquisti

Roma- L’attenzione per il made in Italy non diminuisce. Le ultime rilevazioni dell’Ismea parlano di una crescita oltrefrontiera per formaggi, frutta e salumi che oscillano tra il 6 e il 9 per cento rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno. A fronte quindi di una esportazione dei prodotti agroalimentari italiani cresciuta dell’1,9% in valore nel primo trimestre 2014 (sintesi dell’incremento del 2,2% della componente industriale e del più 0,6% della fase agricola), il grana, tra i formaggi, sembra quello con la performance migliore: con un più 2,7%, dopo un biennio di sostanziale stabilità dei fatturati all’estero. Bene anche il gorgonzola (+7,9%) e il Pecorino/Fiore sardo (+27%). Tra le preparazioni suine, invece, avanzano soprattutto prosciutti e speck, in crescita del 9%.

L'andamento economico dimostra che l'export- spiega l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare- resta un’importante valvola di sfogo per la produzione agroalimentare italiana, in una fase di prolungata contrazione degli acquisti alimentari sul mercato interno. Il Panel famiglie Ismea-Gfk/Eurisko rivela nei primi cinque mesi di quest’anno una flessione della spesa in generi alimentari dell’1,4%, comunque nettamente più attenuata rispetto al meno 3,1% del 2013, peggior dato da inizio millennio.

In linea con il dato 2013 la dinamica- segnala Ismea delle preparazioni ortofrutticole (+2,4%), mentre rallenta la marcia l’export vinicolo (+2,9%, contro il 7,4% di crescita registrato nel primo trimestre 2013), a causa di una generalizzata riduzione dei prezzi, seppure in un contesto ancora molto favorevole per gli spumanti. La pasta cede all’estero l’1,7% sempre in termini monetari, mentre gli ortaggi freschi arretrano del 3,5%. Al contrario migliorano le vendite fuori confine dei comparti panetteria e biscotteria (+1,6%) e dei prodotti dolciari a base di cacao (+2,2%). Bene anche l’olio di oliva, seppure in crescita solo di un modesto 0,7%.

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