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Il passaparola fa la fortuna dei cibi. La fiducia è almeno 10 volte più efficace della pubblicità

E' quanto emerge da un sondaggio effettuato, in occasione di Expo, da trnd, la community di marketing collaborativo più grande d’Europa, su quasi 9.000 connazionali concentrati nella fascia 25 – 50 anni

Roma- I cibi che avranno più fortuna ad Expo saranno quelli che passeranno dalla bocca della gente: assaggiati prima e consigliati poi. È questo quel che emerge da un sondaggio recentemente effettuato da trnd, la community di marketing collaborativo più grande d’Europa, su quasi 9.000 italiani concentrati nella fascia 25 – 50 anni. Ma vediamo i dati nel dettaglio.

L’importanza del passaparola in fatto di cibo è un dato che emerge prepotentemente: quando vogliamo sperimentare nuove cucine internazionali gli amici sono la nostra prima fonte di informazione con il 93% delle preferenze. Se un padiglione Expo avrà più successo di un altro sarà quindi merito del passaparola? Quel che è sicuro e che il cibo attira cibo: è proprio a tavola il momento in cui si parla più di alimenti e in cui si danno consigli. Pasta, pizza, sushi e tacos battono gli idoli del calcio e gli scandali politici, ma anche il gossip, l’attualità e l’economia: gli italiani a tavola pensano solo al cibo.

Dal sondaggio emerge poi che la fiducia verso le persone che conosciamo personalmente è quella che ci spinge maggiormente nelle scelte dei cibi che acquistiamo. Quando si tratta di scegliere nuovi prodotti infatti, solo il 9% si affida ai programmi televisivi, il 17% al medico di fiducia, il 28% alle opinioni di altri su internet e ben il 43% si affida alle opinioni di persone che conosce. La fiducia nel prossimo pare proprio essere il nuovo motore dell’economia.

E non c’è poi troppo da meravigliarsi: da sempre gli individui sono spinti dalla necessità di esprimere il loro parere ad altre persone e quando si tratta di prodotti sono capaci di diffondere un messaggio di marca semplice e sincero, in grado di convertire la loro cerchia di conoscenti in potenziali nuovi acquirenti del brand proposto. La cosa è sostenuta da numerose fonti tra cui una ricerca del Journal of Marketing Research per cui il passaparola è almeno 10 volte più efficace della pubblicità e da numerosi studi che parlano del trust come nuovo motore dell’economia.

Ma quando si parla di cibo, a noi italiani, oltre il consiglio, piace la prova. Nel sondaggio viene infatti confermata la tipicità italica del cibo come momento aggregativo; i dati in proposito dicono che ci piace cucinare per amici e parenti (93% degli intervistati) e invitare gente a casa per far assaporare le prelibatezze cucinate da noi (88%). Ci sentiamo insomma-conclude lo studio- tutti un po’ Cracco e Bastianich.

 

 

in data:23/04/2015

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