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Il vino a chilometri zero sbarca nella fattoria del Papa

La vigna donata al Pontefice dagli agricoltori della Coldiretti è di circa 1000 metri quadrati e produrrà “Trebbiano” (bianco) e “Cesanese di Affile” (rosso)

Roma – Arriva il vino a chilometri zero nella fattoria del Papa. Gli agricoltori della Coldiretti hanno infatti donato al Santo padre un vigneto a chilometri zero che è stato piantato nella “Fattoria pontificia” dove quest’anno sono stati anche raccolti i primi 80 chili di miele biologico ottenuto dal lavoro di mezzo milione di api negli otto alveari collocati dagli stessi agricoltori lo scorso anno. L’annuncio è stato dato in occasione della celebrazione della Giornata della Salvaguardia del Creato a Castel Gandolfo con migliaia di agricoltori giunti da ogni parte d’Italia per ascoltare l’angelus del Santo Padre.

“E’ anche questo – ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini - il nostro contributo per rispondere alla difficile crisi che attanaglia tutti noi. Un impegno che da un lato va a salvaguardia dell’identità dell’agricoltura italiana, il rispetto dell’ambiente e della biodiversità; dall’altro garantisce ai consumatori giusta qualità e quantità, genuinità e sicurezza degli alimenti, conciliando i bisogni di consumatori e di produttori”. Le arnie di api, provenienti dalla cooperativa La Sonnina e donate lo scorso anno al Santo Padre - informa la Coldiretti - hanno prodotto un miele biologico “millefiori” nel quale si riscontra la prevalenza di fiori di castagno, ma anche degli altri fiori di alberi da frutto presenti nella fattoria che nel 1929 Pio XI ampliò destinandola all’attività agricola. La vigna appena impiantata è di circa 1000 metri quadrati si trova in un suggestivo angolo della tenuta sotto la statua del Cristo Buon Pastore. Si tratta di vitigni di “Trebbiano” (bianco) e di “Cesanese di Affile” (rosso) autoctono che a fine estate 2013 darà vini a “km zero” di spiccata aromaticità e la cui memoria si perde negli annali della storia. E per consentire ai tecnici dell’azienda di lavorare “in casa” l’uva raccolta, la Coldiretti ha anche provveduto ad ammodernare la piccola cantina con le attrezzature necessarie e le botti di castagno e rovere per l’invecchiamento del vino. Il forte collegamento esistente tra terra, cibo, cultura e valori religiosi e le opportunità che l’agricoltura offre in ordine all’accoglienza, al mondo del lavoro, alla salvaguardia del territorio – rileva la Coldiretti - hanno avuto una particolare esaltazione con la presenza per l’Angelus di centinaia di imprenditori agricoli arrivati in piazza insieme al presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini per stringersi attorno al Papa. La vigna regalata a Benedetto XVI - informa la Coldiretti - ha inteso richiamarsi alle prime parole ai fedeli pronunciate il 19 aprile 2005 da Joseph Ratzinger, appena eletto Pontefice, quando si definì “un umile lavoratore nella vigna del Signore”, alludendo a un’umiltà prima di tutto intellettuale che tanto spesso lo ha portato a ripetere che la scienza non può considerarsi autosufficiente, ma dovrebbe avere l’umiltà e il coraggio di aprirsi al mistero di Dio.

La vigna donata va a completare la fattoria del papa che l’'Osservatore Romano descrive come “un modello nel suo genere”. Nonostante sia sempre stata tenuta al passo con i tempi e dotata delle tecnologie più moderne e sofisticate, “l’azienda ha infatti conservato intatto l’aspetto del rustico antico, mostrando come sia possibile che l’ordine, la pulizia e le esigenze razionali dell’agricoltura moderna, estremamente tecnologizzata, possano sempre conciliarsi con il sapore della tradizione e con il gusto del pittoresco”. La fattoria – conclude la Coldiretti - è dotata di una modernissima pastorizzatrice” per il latte ottenuto da 25 mucche, ospita un pollaio con 300 galline ovaiole e 60 polli da carne in produzione e dispone di frutteti, di un oliveto secolare e di serre nelle quali si coltivano le piante e i fiori che vengono utilizzati per abbellire i palazzi vaticani.

in data:23/09/2012

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