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Insalate e cibi sani sostituiscono hamburger e patatine
Il junk food sembra soffrire sempre di più la concorrenza delle filosofie salutiste di tutto il mondo tanto che i bilanci della grandi multinazionali di comparto cominciano a risentirne. Coca-Cola annuncia tagli ai costi per 3 miliardi entro il 2019
Roma- Aria di crisi per il junk food. Messo sotto attacco da diete e filosofie salutiste di tutto il mondo il “cibo spazzatura” comincia a registrare cali di vendita nei bilanci delle grandi multinazionali del settore. Insomma insalate e cibi sani stanno sostituendo hamburger e patatine sulle tavole globali. A rendersi conto della minaccia sono i responsabili societari e aziendali dei colossi del junk food intimoriti anche dalla concorrenza.
Per questo Coca-Cola e McDonald's, due giganti del comparto, ha già preso le prime decisioni per correre ai ripari. Coca-Cola ha annunciato una cura 'dimagrante' con tagli ai costi per 3 miliardi di dollari entro il 2019. McDonald's si impegna a cambi sostanziali alle sue attivita' per migliorare l'esperienza dei clienti. ''La nostra performance e' al di sotto delle nostre attese'' afferma senza mezzi termini l'amministratore delegato di McDonald's, Don Thompson, sottolineando che i ''venti contrari interni e esterni si sono dimostrati piu' forti del previsto e continueranno nel quarto trimestre. Queste sfide significative richiedono cambi significativi'' mette in evidenza Thompson. L'utile netto di McDonald's e' calato nel terzo trimestre del 30% - il calo maggiore, secondo alcune stime dal 2007 - a 1,07 miliardi di dollari su ricavi scesi del 5% a 6,99 miliardi di dollari. Il gigante degli hamburger risente della riduzione delle vendite in Cina dopo lo scandalo che ha travolto uno dei suoi fornitori di carne e del rallentamento in Russia e Stati Uniti, dove non riesce a conquistare i piu' giovani e a rafforzare il proprio menu'. ''Dobbiamo dimostrare ai nostri consumatori che capiamo i problemi che ci troviamo ad affrontare e che stiamo assumendo misure per cambiare radicalmente il nostro approccio'' aggiunge Thompson.
La crescente consapevolezza del problema dell'obesita' e la crescente contrarieta' alla bibite gassate ritenute in parte responsabili del fenomeno, pesano anche su Coca Cola. Il terzo trimestre si chiude con un utile netto in calo del 14% a 2,11 miliardi di dollari su ricavi in calo a 11,98 miliardi di dollari. ''Abbiamo esaminato i progressi fatti e realizzato che la portata e la velocita' delle nostre azioni, sulla base delle strategie delineate all'inizio dell'anno deve accelerare'' afferma l'amministratore delegato di Coca-Cola, Muhtar Kent. Mettendo in guardia sulla possibilita' che i target finanziari potrebbero non essere raggiunti, Coca-Cola ha dunque annunciato, come detto, un piano di taglio delle spese da 3 miliardi di dollari l'anno entro il 2019, una cifra superiore rispetto a 1 miliardo l'anno annunciato nel piano triennale svelato febbraio scorso.