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L'Italia enogastronomica cresce del 70 per cento
Le vacanze alla scoperta dei prodotti tipici italiani e degli agriturismi generano 223 milioni di euro nel 2017 secondo il rapporto dell'Enit
Roma- Sono Stati Uniti (45,5 milioni di euro), Inghilterra (25,4 milioni), Austria (18,7), Svizzera (17), Francia (16,5), Canada (11,6), Brasile (11,5), Germania (10), Danimarca (8,1), Belgio (7,2) i primi mercati di origine che generano i maggiori introiti per vacanza enogastronomica in Italia. Allo stesso tempo le vacanze all'insegna dell'enogastronomia, alla scoperta dei prodotti tipici italiani, magari negli agriturismi, sono in netto aumento e hanno generato 223 milioni di euro nel 2017 segnano un ragguardevole aumento del 70% sul 2013. I dati emergono dal rapporto di Enit "il Turismo enogastronomico", elaborato in occasione della terza edizione della settimana della cucina italiana nel mondo che si svolge fino al 25 novembre. In termini di quota percentuale, l'incidenza di ognuno dei primi dieci Paesi- spiega una nota- è la seguente: Usa 20,4% (un quinto), Regno Unito 11,4%, Austria 8,4%, Svizzera 7,6%, Francia 7,4%, Canada 5,2%, Brasile 5,1%, Germania 4,5%, Danimarca 3,6%, Belgio 3,2%. I pernottamenti generati nel 2017 dalle vacanze enogastronomiche sono stati 1,5 milioni, cresciuti del 50% nell'ultimo quinquennio. Il report di Enit prende anche in esame l'offerta enogastronomica italiana, mettendo in evidenza che l'Italia è il Paese dell'Unione europea con più riconoscimenti di prodotti alimentari Dop (Denominazione d'Origine Protetta) e Igp (Indicazione Geografica Protetta) nel ''food''.
Con 293 riconoscimenti (+35% 2017 vs 2010) l'Italia si posiziona prima della Francia (245) e della Spagna (190). Insieme, i tre Paesi concentrano il 54% di prodotti Dop e Igp registrati dall'Ue. L'ultima parte del Rapporto dell'Osservatorio Nazionale del Turismo si concentra sull'agriturismo. Dall'elaborazione dei dati Istat risulta anche questo un segmento dell'offerta turistica italiana in sensibile sviluppo. Le aziende che operano nel comparto, infatti, sono oltre 23mila (2017), mettendo a segno un incremento del 3,3% nel periodo 2017/2016. Le attività agrituristiche, in prevalenza, sono localizzate nei comuni classificati come aree interne (61,6% del totale delle aziende agrituristiche). Grosseto, Castelrotto e Appiano sulla Strada del Vino (Bz) e Noto (Sr) sono i comuni con la più alta concentrazione di agriturismi. Le imprese autorizzate nell'esercizio di altre attività agrituristiche (equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, fattorie didattiche, corsi, sport) hanno fatto registrare un incremento del 4,3% nel 2017 rispetto all'anno precedente (12.986 strutture). Mentre in 1.547 agriturismi (+3,3% sul 2016, 12% del totale) viene svolta l'attività di fattoria didattica, nell'ottica di aiutare i turisti a scoprire le dinamiche della vita quotidiana delle fattorie, contribuendo alla preservazione del territorio.