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L'olio etico sbarca sugli scaffali della grande distribuzione

In autunno, grazie a un accordo tra Cia, Coop Italia, Legacoop agroalimentare e Cno, in vendita “Assieme", l'extravergine interamente italiano

Roma - Arriverà il prossimo autunno sulle tavole dei consumatori uno olio tutto italiano. Il progetto nasce dalla sinergia degli agricoltori, dalle cooperative e dalla Gdo. L’extravergine d’oliva tutto italiano non sarà solo di alta qualità, frutto di olive 100% italiane, ma un olio “etico” che garantisce una più equa ripartizione del valore aggiunto tra i diversi soggetti della filiera. L’annuncio dell’accordo è giunto nell’ambito della VI Conferenza economica della Confederazione italiana agricoltori (Cia), in corso a Lecce, dove i presidenti della Cia Giuseppe Politi, del Cno-Consorzio nazionale olivicoltori Gennaro Sicolo, di Legacoop agroalimentare Giovanni Luppi e di Coop Italia Vincenzo Tassinari hanno presentato l’intesa raggiunta considerata le prime di questo genere nel campo dell’olivicoltura e che seguono altri simili modelli di sviluppo di settore come quello del Consorzio olivicolo italiano Unaprol

Messa da parte l’annosa questione dei conflitti all’interno della filiera, la cosiddetta “catena del valore” spesso sbilanciata nella suddivisione del profitto finale, Cia, Cno, Legacoop agroalimentare e Coop hanno deciso di collaborare per arrivare a un olio “made in Italy”: tutta italiana la materia prima, tutti italiani i luoghi di produzione e trasformazione, tutta italiana la rete di vendita e distribuzione. In questo senso, anche la scelta del marchio non è affatto casuale: l’olio sarà immesso sul mercato con l’etichetta distintiva “Assieme”, proprio a sottolineare la scelta di un percorso diretto e condiviso, di una filiera che, invece di perdersi in mille intermediari che fanno aumentare i prezzi, si accorcia fino a comprendere soltanto olivicoltori, frantoi cooperativi, Grande distribuzione organizzata.

Una scelta -hanno spiegato in conferenza le parti coinvolte- che ha un doppio vantaggio, per i consumatori e per gli agricoltori italiani. Da una parte, infatti, le famiglie avranno la garanzia della completa tracciabilità dell’olio a partire dalla pianta, con una trasparenza totale che riguarda sia i parametri qualitativi del prodotto sia l’equità del prezzo pagato. Dall’altra, tutti i protagonisti avranno la certezza della condivisione del valore economico creato, senza squilibrio alcuno. L’accordo, infatti, ha un obiettivo assolutamente “etico”: il costo delle bottiglie che andranno nei canali di vendita Coop col marchio “Assieme” sarà il risultato di un processo fondato sul dialogo e sulla responsabilità reciproca, un prezzo congruo a sostenere le imprese coinvolte, in grado cioè di coprire le spese di produzione e quindi di generare un reddito tale da consentire di remunerare gli agricoltori in maniera adeguata. In un momento di crisi e di disoccupazione elevata come quello attuale, vuol dire salvaguardare i posti di lavoro, soprattutto al Sud, visto che circa l’80% dell’olio si produce proprio in Puglia, Calabria e Sicilia.

“Si tratta di un’intesa molto importante -ha detto il presidente della Cia, Giuseppe Politi- non solo perché ci permette di valorizzare al meglio uno dei prodotti di eccellenza della nostra agricoltura, ma soprattutto perché è un’ulteriore arma di difesa contro le truffe e le sofisticazioni, che al nostro olio extravergine d’oliva causano ogni anno danni per 1,5 miliardi di euro. La presenza di grandi quantità di oli lampanti e deodorati venduti a cifre irrisorie come ‘made in Italy’ è diventata un dramma per i nostri agricoltori -ha continuato Politi- perché determina il crollo dei prezzi delle olive, con conseguenze gravissime sui redditi degli olivicoltori. Ecco perché accordi come questo, che garantiscono la totale tracciabilità del prodotto a partire dalla materia prima, aiutano i cittadini a tutelarsi dagli inganni e proteggono i guadagni e la credibilità dell’agroalimentare italiano, conquistata nel corso degli anni proprio grazie alla qualità delle sue produzioni, come appunto l’olio”.
“D’altra parte -ha aggiunto il presidente del Cno, Gennaro Sicolo- il comparto olivicolo è di primaria importanza per l’economia del Paese. Il settore impegna più di un milione di aziende per una produzione media annua che si aggira intorno a 500 mila tonnellate, di cui il 30-40 per cento destinato all’export. Le piante di olivo in produzione sono circa 160 milioni per un valore sui mercati di oltre 3 miliardi di euro e un consumo pro capite che in Italia raggiunge i 12-14 chili l’anno”.
“Nel mercato dell’olio Coop è leader in Italia con una quota che si avvicina al 20% e 24 milioni di litri annui venduti. In una fase difficile come quella attuale pensiamo sia compito della distribuzione svolgere un ruolo di cerniera fra chi produce e chi consuma, accorciando la filiera e dando vita a progetti concreti in grado di generare significativi benefici per i soggetti interessati -ha sottolineato Vincenzo Tassinari, presidente di Coop Italia- Noi di Coop lavoriamo in questa direzione avvantaggiati dalla nostra identità di catena distributiva italiana e, come è già successo per i vini della linea ‘Assieme’ nati dalla collaborazione con cantine associate a Legacoop agroalimentare e con il progetto ‘100% Pasta Italiana’ avviato con Coldiretti, abbiamo individuato nell’olio un altro prodotto basico della dieta mediterranea su cui applicare la stessa esperienza di co-imprenditorialità. Alta qualità, valore condiviso, l’olio ‘Assieme’ arriverà sugli scaffali di Coop a partire dal prossimo autunno”.
“È la seconda iniziativa con il marchio Assieme che promuoviamo con i produttori e con Coop -ha concluso il presidente di Legacoop agroalimentare, Giovanni Luppi-. La prima, lanciata lo scorso anno, ha visto come protagonista il settore vitivinicolo e ha raggiunto un risultato importantissimo in termini di gradimento dei consumatori, di vendita e di remunerazione per tutti i protagonisti della filiera. Sono certo che anche per l’olio il risultato sarà più che positivo”.

in data:28/06/2012

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