Agronews
La Basf dice addio all’Europa
La compagnia chimica, tra le più importanti al mondo, ha annunciato di rinunciare allo sviluppo e alla commercializzazione di nuovi prodotti transgenici destinati all'Unione in considerazione delle riserve di alcuni Paesi nei confronti della tecnologia
Roma – A sorpresa, ma con la soddisfazione di molti, la compagnia chimica Basf, ha annunciato di rinunciare allo sviluppo e alla commercializzazione di nuovi prodotti transgenici destinati all'Unione europea. La decisione è stata presa in considerazione delle riserve di alcuni Paesi nei confronti di questa tecnologia. La rinuncia, di cui ha preso atto la Commissione europea, prevede anche la cessazione in Europa della coltura a fini industriali della patata 'Amflora', la cui produzione era limitata a pochi centinaia di ettari nei Paesi del Nord Europa.
''La decisione presa dalla Basf –commenta Frederic Vincent, portavoce del commissario alla salute Jhon Dalli- e' strettamente industriale, e non ha nulla a che vedere con l'impegno che sta portando avanti la Commissione europea per trovare una soluzione sul processo decisionale relativo gli Ogm''.
Va infatti ricordato che sul tavolo dei ministri europei c'e' infatti da settimane la proposta della Commissione Ue che, pur mantenendo una sistema di autorizzazione europea per la coltura degli Ogm in Europa, offre alle autorita' nazionali una maggiore flessibilita' al fine di limitare o vietare la coltivazione di Ogm sul loro territorio. La proposta nello specifico offre agli Stati e alle Regioni la possibilita' di rifiutare la coltivazione di un Ogm gia' autorizzato nell'Ue.
La proposta e' anche piaciuta anche al Parlamento europeo che e' andato piu' lontano, estendendo le motivazioni a cui possono fare appello i Partner europei per dire no alla coltivazione di Ogm.
Il ritiro del gruppo chimico è commentato così in una nota per mezzo di Stefan Marcinowski del direttivo del gruppo chimico tedesco. ''Noi siamo convinti – spiega - che le biotecnologie verdi sono cruciali per il 21/mo secolo. Ma non sono sufficientemente accettate in numerose regioni in Europa dalla maggioranza dei consumatori, degli agricoltori e dei responsabili politici''. Per questo - prosegue - ''non c'e' ragione economica per continuare a investire in prodotti che devono essere esclusivamente coltivati in questo mercato''. In ogni caso Basf non rinuncia a colture di altre patate - Amedea, Modena e Fortuna - le cui domande di autorizzazione sono gia' state avviate nell'Ue. Bruxelles, da parte sua, da tempo ha fatto sapere che prima di proporre l'autorizzazione in Europa di qualunque ogm destinato alla coltivazione, attendera' di conoscere la decisione finale dell'Ue sulla sua proposta. Per questa ragione, nessuna decisione non e' stata ancora presa sulla richiesta di prorogare l'autorizzazione alla coltura del mais Mon810, che diversi paesi europei non intendono coltivare.