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La colomba batte l'uovo di Pasqua. La tipica delizia dolciaria è preferita da sei italiani su dieci

Speso 1,2 miliardi di euro per imbandire le tavole della Pasqua. Il 51 per cento dei connazionali ha scelto di portare in tavola la carne d’agnello. Varia e diversa la proposta street food per i festeggiamenti

Roma-La colomba è il dolce pasquale preferito dagli italiani: sei connazionali su dieci non hanno infatti rinunciato alla tipica delizia dolciaria preferendola al tradizionale uovo di cioccolato che piace alla metà degli adulti. A segnalare il dato è Coldiretti sulla base dellindagine Ixè sul rispetto delle tradizioni sulla tavola della Pasqua 2015. L’organizzazione agricola, sottolineando una spesa di 1,2 miliardi di euro per imbandire le tavole della Pasqua, ricorda anche che il 51 per cento degli italiani ha scelto di portare in tavola la carne d’agnello consumata nelle classiche ricette al forno, arrosto con le patate, al sugo o brodettato.

Ma c’è anche chi sostiene che il menù delle feste pasquali non è necessario farlo solo a tavola. Agnello, pani particolari e pesce- dice infatti l’Associazione Streetfood- sono alla base dei principali cibi di strada italiani. Ecco allora che vengono offerti consigli per rendere diverso il ponte pasquale. Per i cristiani per esempio è possibile rintracciare qualche buon cibo di strada che rispetti i canoni imposti dalla religione. Tra i cibi di strada si possono gustare pesce fritto nel cono o il più inglese Fish & Chips (baccalà fritto e patatine). Rimanendo nello streetfood a base di pesce ancora le alici fritte di Livorno e dalla Spagna la Paella Valenciana.

I vegetariani si possono affidare ai legumi. Tra questi il cece in tutte le sue declinazioni: pane e panelle siciliane, torta di ceci o cecina nel pisano oltre che le "sorelle" farinata ligure e piemontese. Sempre in Toscana si può prendere in considerazione il panigaccio di Podenzana ma si raccomanda farcito solo con stracchino.
Tra i prodotti di panificazione farciti con formaggio o verdure si passa dai gofri piemontesi alla torta al testo perugina o la crescia di Gubbio, la piada romagnola e la Crescia sfogliata di Urbino (anche se la vera crescia contiene strutto di maiale).

Per la domenica di Pasqua- viene detto ancora-  si può sconfinare nei cibi a base di carne o frattaglie. Quindi si può spaziare dalle bombette delle Murge (capocollo farcito di formaggio e cotto allo spiedo sulla brace), al Lampredotto fiorentino, il pastin di Belluno con carne di maiale e manzo alla piastra accompagnato da formaggio Dobbiaco delle Dolomiti. Infine la porchetta da quella toscana, a quella umbra o marchigiana o romagnola. Ciò che però è maggiormente in tono con le feste pasquali è l'agnello e mai cibo di strada fu più consono degli arrosticini di pecora abruzzesi cosìcome il "cugino" souvlaki greco.

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