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Legambiente, l'illegalità gastronomica vale 4,3 miliardi di euro
Un giro di affari che vale 4,3 miliardi di euro, che cresce dell'840% in un solo anno e viaggia al ritmo di 21 reati al giorno. Questi i nuovi dati sulle agromafie del prossimo rapporto Ecomafia anticipati da Legambiente in occasione di FestambientExpo all'Expo a Milano. Il business dell'illegalita' gastronomica, che aggredisce il made in Italy, offre uno scorcio dell'illegalita' agroalimentare: in tutto 7.985 le infrazioni penali accertate nelle varie filiere agroalimentari, con 14.917 denunce penali e 126 arresti, a fronte di quasi 200 mila controlli effettuati dalle forze dell'ordine, e il sequestro di beni per un valore stimato di oltre 3,6 miliardi.
A spartirsi il bottino ci sono- si legge in una nota- ''ben 30 clan mafiosi: dai Gambino ai Casalesi, dai Mallardo alla mafia di Matteo Messina Denaro, dai Morabito ai Rinzivillo''. Oltre ai clan c'e' pero' anche uno ''spaccato di un'imprenditoria truffaldina e pericolosa'' attraverso un campionario che va dalle contraffazioni alle sofisticazioni. Il numero piu' alto di denunce penali riguarda il settore carni e allevamenti (761), seguito dalla ristorazione (751), latte e derivati (447), farine, pane e pasta (393). Cresce anche l'illegalita' derubricabile sotto la voce 'frodi all'Unione europea' (65 infrazioni penali e 3 mila denunce penali).