Ti informiamo che, per migliorare la tua esperienza di navigazione questo sito utilizza dei cookie. In particolare il sito utilizza cookie tecnici e cookie di terze parti che consentono a queste ultime di accedere a dati personali raccolti durante la navigazione. Per maggiori informazioni consulta l’informativa estesa ai sensi dell’art. 13 del Codice della privacy. L'utente è consapevole che, proseguendo nella navigazione del sito web, accetta l'utilizzo dei cookie.

Home » Filiera Corta » Meno cibo nel bidone della spazzatura

Filiera Corta

Meno cibo nel bidone della spazzatura

Con la crisi gli italiani fanno più attenzione agli acquisti nel negozio ed in cucina dove vengono controllate con maggiore scrupolo le scadenze e piu’ frequentemente si portano in tavola i piatti del giorno dopo

Roma – Gli italiani fanno più attenzione agli acquisti nel negozio ed in cucina dove vengono controllate con maggiore scrupolo le scadenze e piu’ frequentemente si portano in tavola i piatti del giorno dopo. Ad oggi- secondo Coldiretti- due italiani su tre (65 per cento), hanno ridotto o annullato lo spreco di cibo per effetto della crisi facendo piu’ attenzione agli acquisti nel negozio ed in cucina dove vengono controllate con maggiore scrupolo le scadenze e piu’ frequentemente si portano in tavola i piatti del giorno dopo.

Secondo l’indagine Coldiretti Swg - tra gli italiani che hanno ridotto lo spreco, il 59 per cento lo ha fatto utilizzando quello che avanza per il pasto successivo, il 40 per cento riducendo le dosi acquistate e il 38 per cento guardando con più attenzione alla data di scadenza ma aumentano anche quanti vanno ad acquistare direttamente dal produttore nelle botteghe o nei mercati di campagna amica che garantiscono un miglior rapporto prezzo qualità ma anche una maggiore freschezza negli acquisti di frutta e verdura che dura anche una settimana in piu’, non dovendo subire lunghi tempi di trasporto.

In Italia - precisa la Coldiretti in occasione di "Eating City, pranzo contro gli sprechi - a causa degli sprechi dal campo alla tavola viene perso cibo per oltre dieci milioni di tonnellate e si stima che finisca nel bidone della spazzatura circa il 25 per cento di quello acquistato dalle famiglie. Oltre ad una perdita di risorse si tratta che di un comportamento che contribuisce notevolmente ad aggravare il problema dei rifiuti prodotti in Italia che sono pari in media a 541 chili a persona all’anno per un totale di 32,5 milioni di tonnellate, dei quali ben quasi un terzo sono di natura organica.

Il problema è però globale con circa un terzo del cibo prodotto a livello mondiale per il consumo umano viene buttato o perso, cosi come le risorse utilizzate per produrlo. Le perdite e gli sprechi di cibo ammontano a quasi 680 miliardi di dollari nei paesi industrializzati e a circa 310 miliardi di dollari nei Paesi in via di sviluppo, secondo la Fao. Nei Paesi industrializzati gli sprechi avvengono nelle fasi della vendita e del consumo con un valore medio pro capite per un consumatore europeo o del Nord America che si attesta tra i 95 e i 115 kg l'anno mentre i consumatori nell'Africa Sub-Sahariana e nel Sud Est Asiatico sprecano annualmente fra i 6 e gli 11 kg di cibo pro capite.

Un aiuto potrebbe venire dalla crisi che spinge al risparmio e aiuta a riscoprire le buone pratiche del passato. Sulle tavole degli italiani tornano ad esempio i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia. Ricette che non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come - continua la Coldiretti - la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta. I piatti antispreco - conclude la Coldiretti - sono tanti, basta solo un po’ di estro e si possono preparare delle ottime polpette recuperando della carne macinata avanzata semplicemente aggiungendo uova, pane duro e formaggio oppure la frittata di pasta per riutilizzare gli spaghetti del giorno prima e ancora la pizza rustica per consumare le verdure avanzate avvolgendole in una croccante sfoglia. Se avanza del pane, invece, si può optare per la più classica panzanella aggiungendo semplici ingredienti sempre presenti in ogni casa come pomodoro olio e sale per arrivare alla più tradizionale ribollita che utilizza cibi poveri come fagioli, cavoli, carote, zucchine, pomodori e bietole già cotte da unire al pane raffermo. Ma anche la frutta - conclude la Coldiretti - può essere facilmente recuperata se caramellata, cotta per diventare marmellata o semplicemente in macedonia.

in data:03/06/2013

Cerca

Multimedia

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 4 luglio

  • foto

    Binomio, a Roma arriva la cucina all day long nata in Catalogna

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 27 giugno